Imparare a comunicare in modo assertivo ed efficace nel rapporto di coppia è un lavoro che dura negli anni. È un lavoro continuativo, che richiede impegno da ambo le parti. È un lavoro che spaventa, perché implica la maturità di mettersi in discussione e di accogliere le richieste dell’altro. Ecco perché spesso si rinuncia a questo lavoro e, di fronte ai problemi, si innescano meccanismi automatici e difensivi che non fanno bene alla comunicazione e, alla lunga, compromettono il rapporto di coppia. Voglio condividere con te 10 segnali che potrebbero indicare che è arrivato il momento di iniziare il lavoro sull’aspetto comunicativo della tua relazione di coppia.
Un suggerimento: mentre leggi, non metterti sulla difensiva e sospendi il giudizio. Se riscontrerai uno o più segnali nei tuoi comportamenti o in quelli del tuo partner, prova ad assegnare un voto da 1 a 10, per capire quanto spesso accade e quanto si tratta di atteggiamenti radicati. In questo modo avrai un quadro della situazione più completo e potrai cominciare a lavorarci con l’aiuto dell’altra persona.
- Uno dei due deve avere sempre ragione. Se durante una discussione, di qualunque tipo, tu o il tuo partner avete come unico obiettivo dimostrare di aver ragione, potrebbe esserci un problema. La comunicazione efficace si basa su un atteggiamento collaborativo, in cui si cerca una mediazione nella quale trova spazio il punto di vista dell’altro. Serve a poco additare l’altra persona cercando di dimostrare che ha torto. È molto più costruttivo cercare di comprendere meglio le ragioni dell’altro per trovare un compromesso con la propria visione.
- Uno dei due dà la colpa all’altro. Quando c’è un problema, uno dei due o entrambi dà la colpa all’altro, come per sollevarsi da una responsabilità. Sarebbe molto più utile focalizzarsi sul problema e trovare — insieme — la soluzione, anziché attaccarsi l’un l’altra.
- Le critiche soppiantano i feedback costruttivi. C’è una bella differenza tra criticare e dare un feedback che sia utile a migliorare. Un feedback costruttivo si dà comunicando in modo assertivo, senza usare il giudizio o il senso di colpa ma esprimendo come ci si sente e chiedendo all’altro di comportarsi in modo più rispettoso in futuro.
- Il linguaggio del corpo crea distanza. Il corpo può parlare, a volte, in modo più chiaro delle parole. Ad esempio, durante una conversazione tu o il partner alzate gli occhi al cielo, incrociate le braccia o vi allontanate fisicamente dall’altro: sono tutti modi in cui il corpo comunica irritazione, mancanza di rispetto, rabbia o indifferenza. Si tratta di comportamenti passivo-aggressivi che non aiutano la buona comunicazione. Sarebbe meglio concentrarsi sull’altra persona, guardarla negli occhi mentre parla, essere letteralmente presente per lei.
- Siete distratti da altro mentre parlate. Il tempo è tiranno e viviamo in un mondo multitasking ma se tu e il tuo partner state avendo una conversazione importante, non è il caso che uno dei due si metta a fare altro, fosse pure riordinare. In tal modo comunicate che ciò che state facendo è più importante della conversazione con il partner. Sarebbe meglio, invece, che la vostra attenzione fosse tutta rivolta all’altra persona, che in tal modo si sentirà importante e presa nella giusta considerazione.
- La rabbia prevale. Se la rabbia prende piede con voce troppo alta, assalti verbali e commenti collerici, con il sarcasmo usato per denigrare l’altra persona o con il gioco del silenzio usato come strategia per mettere alla prova la pazienza e l’autocontrollo dell’altro, è evidente che c’è un problema di comunicazione. Quando si è arrabbiati, sarebbe più opportuno esprimere all’altro il proprio stato d’animo e rimandare la discussione a un altro momento.
- Uno dei due interrompe di continuo l’altro. Interrompere l’altro mentre parla è un comportamento che trasmette l’idea che ciò che l’altro sta dicendo non è importante o non è corretto. Se è un atteggiamento che viene reiterato, a lungo andare provoca frustrazione e risentimento nella persona il cui discorso viene sempre interrotto. Un’alternativa è praticare l’ascolto attivo, che implica non solo non interrompere chi parla ma anche prestare la massima attenzione al messaggio che viene espresso. Interrompere denota un’attitudine centrata su di sé, anziché sull’incontro con l’altro.
- Il disaccordo si trasforma in litigio. Discutere, avendo opinioni diverse, è sano e giusto. Quando però si va oltre nella discussione, è facile che essa diventi un alterco vero e proprio, che i dialoghi diventino collerici e aggressivi e si facciano largo offese e risentimenti. I litigi di rado finiscono bene, ossia con una immediata rappacificazione. Al contrario, il disaccordo porta i membri della coppia a confrontarsi in modo produttivo in cerca di una soluzione.
- La tecnologia è il terzo incomodo della coppia. Tv, smartphone, tablet, consolle, computer: sono tutti apparecchi che creano mondi alternativi in cui è facile perdersi. Se anziché avere un dialogo con il partner, preferisci rifugiarti nello schermo del tuo telefono, forse c’è qualcosa che non va nella comunicazione, perché viene a mancare il genuino desiderio di connetterti con l’altro. La comunicazione intima, come ogni abilità, ha bisogno di pratica per godere di buona salute. È bene, quindi, ritagliarsi uno spazio, anche piccolo, per avere una conversazione con il partner e passare insieme del tempo di qualità.
- Nascondete sotto il tappeto i conflitti irrisolti. Se ci sono aspetti o comportamenti del tuo partner che non ti piacciono, che ti fanno arrabbiare o che ti creano un conflitto, far finta di niente e startene in silenzio per quieto vivere o per evitare una discussione servirà solo a far nascere dentro di te un risentimento nei suoi confronti. Quando si presenta un problema o quando qualcosa dell’altro ti infastidisce, è bene mettere sul tavolo la questione e affrontarla. Nasconderla sotto il tappeto la farà emergere quando meno te l’aspetti, ingigantita, e diventerà incontrollabile. Condividere con l’altra persona le proprie emozioni e il proprio stato d’animo è sempre la scelta migliore. In questo modo dai all’altro la possibilità di conoscerti meglio, di chiedere scusa, di rimediare e di cambiare atteggiamento. E tu smetterai di provare rancore.
La comunicazione efficace non si impara da un giorno all’altro. Tu e il tuo partner dovete essere pazienti l’uno con l’altra e fare del vostro meglio giorno dopo giorno. In questo modo vi ritroverete nel tempo ad avere una relazione forte e a essere più vicini che mai.
Mi chiamo Francesca Zampone e sono una Coach delle relazioni.
Ti aiuto a ritrovare una forte identità personale e un equilibrio stabile.
Come lo faccio? Focalizzando l’attenzione su di te e aiutandoti a ripristinare una giusta scala di priorità. In poche parole, lavoriamo insieme per mettere te stessa al centro della tua vita.