3 convinzioni limitanti che minano il tuo rapporto di coppia

Quando iniziamo una nuova storia, siamo piene di speranze e, soprattutto, di buoni propositi. Ci diciamo “questa volta non farò errori”, oppure “sarò una compagna modello”. Le mie clienti mi raccontano spesso di relazioni finite perché, secondo loro, hanno fatto qualcosa di sbagliato. Ognuna di noi ha le proprie convinzioni su come dovrebbe essere il partner ideale e, ancora di più, su quali caratteristiche dovremmo avere noi per essere delle fidanzate perfette. Ma non è realistico pensare di poter essere sempre impeccabili, di soddisfare tutte le aspettative del nostro partner, di essere sempre sorridenti, gentili, accomodanti. Ecco perché, quando entri nell’ottica di dover essere la compagna perfetta, ti senti inadeguata, ti sembra di non essere mai abbastanza, perdi fiducia in te stessa.

Non esiste un modello da seguire per essere una compagna ideale

Le relazioni sono percorsi di crescita a due, e si reggono su regole concordate e accettate da entrambe le parti. Sforzarti senza tregua per aderire a un modello genera frustrazione e, alla lunga, ti porterà a interrompere una relazione, diventata per te emotivamente insostenibile, che magari aveva un potenziale che non si era ancora manifestato.

Per nutrire una relazione solida e duratura, per prima cosa cerca di lasciar andare qualunque idea preconcetta di come dovresti mostrarti per essere considerata la compagna perfetta. Non nascondere i tuoi “difetti”, caratteristiche uniche, che ti rendono la donna meravigliosa che sei. Ma, più di tutto, liberati di queste 3 convinzioni limitanti che minano il tuo rapporto di coppia.

Convinzione limitante n° 1: La compagna perfetta è sempre tranquilla e rilassata, non si fa mai prendere dall’emotività

Ti è stato detto che gli uomini cercano una compagna che sia sempre tranquilla, che si faccia andare bene tutto, che sia accomodante in qualunque circostanza. Il modello della donna comprensiva ti è stato venduto come segno di maturità e di intelligenza. Ma pensaci bene: non vuoi certo restartene buona e sorridente se il tuo partner è infedele o ti tratta male! Sono casi estremi ma, anche senza arrivare a tanto, in un rapporto di coppia possono esserci situazioni che meritano una scenata, una reazione emotiva forte. Contenerti perché il bon ton ti insegna che devi essere ragionevole alla fine ti distruggerà. Sarai portata a comportarti in modo falso e innaturale e a fingere che le azioni poco edificanti del partner non ti feriscano o non ti diano fastidio. E questo priverà la tua relazione di autenticità, di complicità e di una vera intimità.

Ciò che puoi fare è imparare a gestire le tue emozioni, quando sono troppo intense da sopraffarti. Non aver paura di piangere, urlare, arrabbiarti, per poi calmarti. Mostrando le tue emozioni, darai al tuo partner la possibilità di conoscerti davvero, di sapere cosa ferisce i tuoi sentimenti e quali sono le tue reazioni. Se il partner è quello “giusto”, continuerà a starti accanto nonostante le tue reazioni emotive.

Convinzione limitante n° 2: La compagna perfetta deve svolgere anche il ruolo della crocerossina

In una relazione di coppia per tradizione è la donna quella designata a essere la roccia, la spalla su cui piangere, la persona che supporta e motiva. Impersonare questo ruolo implica 2 rischi. In primo luogo, per essere sempre presente per l’altra persona, potresti dimenticarti di prenderti cura di te. In secondo luogo, la tua autostima potrebbe risentirne in modo negativo, perché inizieresti a chiederti se hai detto o fatto la cosa giusta, dubitando di te stessa. L’equilibrio si trova nell’imparare a essere di sostegno al partner pur continuando a portare avanti la tua identità personale. Trova cioè un modo di prenderti cura dell’altro che risuoni con te. E questo potrebbe voler dire fare un passo indietro quando ti senti sopraffatta o lasciare al tuo partner lo spazio per risolvere da solo i suoi problemi.

Convinzione limitante n° 3: La compagna perfetta deve avere un progetto di vita già chiaro e definito

Al primo appuntamento cerchi di fare colpo, mostrandoti sicura di te: sai esattamente cosa vuoi dalla vita, hai pianificato tutto, hai le idee chiare, sei una donna “risolta”. Poi, però, inizia la relazione e quest’immagine di donna sicura e determinata comincia a scricchiolare. E il tuo partner si chiede chi tu sia veramente. Non sei tenuta ad avere già tutte le risposte. Concediti il permesso di esplorare, di fare errori, di trovare te stessa. Se inizi una relazione con il presupposto che sai già come andranno le cose, stai andando incontro a un fallimento. Il tuo legame sarà costruito su aspettative irrealistiche e il partner finirà col pensare che sei un impostore. Abbandona quindi l’ideale della donna che sa quello che vuole e cerca invece di star bene con te stessa, senza temere di mostrare le tue imperfezioni. Il partner “giusto” è quello che si innamora della vera versione di te.

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