La tua vita, nell’idea che hai di essa, non è una realtà oggettiva. A influenzarne la percezione è il modo in cui la giudichi e quello in cui la racconti. Qual è la storia che porti avanti? È una storia resiliente, costellata di imprevisti che sei riuscita a superare e da cui hai tratto degli insegnamenti utili? È una storia senza infamia e senza lode, ordinaria nel suo essere priva di elementi significativi? Oppure è una storia di fallimenti e sconfitte in cui tu sei la sfortunata eroina che aspetta di essere salvata da un evento miracoloso?
Si dice che i pensieri creano la realtà. Se è vero, immagina il potere ancor più amplificato che hanno le parole che esprimono quei pensieri. Le parole che usi sono come una caratteristica della tua personalità. Funzionano come degli occhiali attraverso i quali guardare l’orizzonte. Semplificando al massimo, se tendi a riservare parole di compassione nei tuoi confronti, vedrai il mondo attraverso delle lenti rosa. Se tendi a usare parole di critica, le tue lenti interiori saranno scure. In entrambi i casi, le parole fungono da filtro e condizionano, rispettivamente, in modo positivo o negativo il tuo approccio alla vita e alle relazioni.
È piuttosto raro che le donne rivolgano a sé stesse parole d’amore e gentilezza. Quando accade, si tratta di casi fortunati di donne cresciute in ambienti familiari accoglienti ed equilibrati, oltre a una propensione innata e alla capacità di essere pressoché impermeabili ai condizionamenti esterni. Siamo continuamente sottoposte alla performance, ci viene chiesto di essere efficienti no matter what in nome della produttività. Non conosciamo un modo diverso di relazionarci con l’esterno e pensiamo che a motivarci sarà la severità che useremo nei nostri stessi confronti. Il nostro critico interiore è crudele, giudicante, ci mette in guardia rispetto ai rischi di mollare la presa.
Così succede che continui a raccontarti la storia di una possibile catastrofe: le parole che scegli te la mostrano in tutta la sua terrificante portata. Per evitare che quella storia diventi reale, ecco che sei di nuovo pronta a sacrificarti, a fare di più, a lavorare al limite delle tue risorse psico-fisiche. E il più delle volte non serve a molto che provi a dirti che non succederà nulla se ti fermi, se cambi vita, se prendi delle decisioni diverse. I discorsi negativi protratti nel tempo hanno ormai distorto la tua percezione della realtà. Non sai vivere in modo diverso, hai bisogno di essere sempre al top e di non deludere le aspettative degli altri.
E allora come puoi cambiare questa situazione? Iniziando a raccontarti un’altra storia di te stessa. Sembra una soluzione semplice ma non lo è affatto. Per raccontare un’altra versione della tua storia personale, bisogna che cambi innanzi tutto il tuo dialogo interiore. Non basta solo cambiare le parole ma modificare i pensieri di cui esse sono espressione. Certo, può essere molto utile introdurre nel nostro lessico parole che normalmente non utilizziamo, parole positive, che ci trasmettano sensazioni piacevoli. Ma cambiare le parole non è una soluzione efficace sul lungo periodo. Noi abbiamo bisogno di credere a ciò che diciamo e, se per tutta la vita siamo state dure ed esigenti con noi stesse, sostituire le parole abituali con altre più compassionevoli ci risulterà poco credibile.
Per cambiare davvero la storia che vogliamo raccontare della nostra vita dobbiamo imparare a trattarci con benevolenza e accoglienza. Le parole devono rispecchiare i fatti e i fatti devono testimoniare un cambiamento concreto di atteggiamento. È un processo lungo e a tratti doloroso ma ti assicuro che ne vale la pena. Se non sai da dove iniziare, parti dall’assenza di giudizio quando fai qualcosa che nel tuo sistema di valori non è all’altezza dei tuoi standard.
Prova questo semplice esercizio: trova una foto di te da bambina, che ti faccia tenerezza, e mettila in un posto in cui riesci a vederla spesso e a lungo. Ogni volta che vorresti rimproverarti, immagina di rivolgerti a quella bambina. Davvero la tratteresti in modo così severo? Non merita forse un po’ di indulgenza? Vedrai che, in modo del tutto naturale, le tue parole si faranno più dolci ed empatiche. È una questione di allenamento e di volontà. E non dimenticare mai che sei tu l’autrice della storia che stai raccontando al mondo: hai il grande potere di cambiarla tutte le volte che vuoi.
Mi chiamo Francesca Zampone e sono una Coach delle relazioni.
Ti aiuto a ritrovare una forte identità personale e un equilibrio stabile.
Come lo faccio? Focalizzando l’attenzione su di te e aiutandoti a ripristinare una giusta scala di priorità. In poche parole, lavoriamo insieme per mettere te stessa al centro della tua vita.