Esistono tipi diversi di cambiamento, a seconda delle fasi della vita che attraversiamo e, soprattutto, delle motivazioni che stanno alla base della spinta a cambiare. La crescita interiore è una fase naturale di cambiamento. Avviene quando i frutti sono maturi, un po’ come succede con i semi: li pianti in terra, li annaffi e, quando sono pronti e le condizioni esterne sono propizie, iniziano a germogliare. Può capitare di piantare un semino di cui non si conosce la provenienza, quindi non sai in quale fiore o pianta si tramuterà. La cosa essenziale è che quel seme manifesterà la sua natura: se hai piantato un girasole, non nascerà una margherita. La crescita è questo: rivelare la propria natura, cambiare sviluppando le potenzialità insite dentro di sé. Il cambiamento che avviene durante la crescita non provoca strappi, perché non è vissuto come un tradimento del proprio Io.
Si può voler cambiare per compiacere le aspettative altrui. In quel caso, vogliamo conformarci a un modello che non ci appartiene ma che pensiamo possa farci sentire accettate. È come se volessimo incastrarci in una forma che non è la nostra. Questo tipo di cambiamento risponde al bisogno di sentirsi parte di una comunità, un po’ come quando da ragazzine volevamo entrare a far parte di una comitiva o di un club. Pensavamo di doverci vestire in un certo modo o di dover usare un determinato lessico per sentirci uguali agli altri. Da adulte, abbiamo conservato quel tipo di forma mentis ogni volta che ci troviamo all’interno di un ambiente nuovo: studiamo gli altri componenti del gruppo e cerchiamo istintivamente di mostrarci diverse da come siamo, per corrispondere a un modello. Quel cambiamento che mettiamo in atto è deleterio, oltre a essere poco sostenibile per lunghi periodi.
C’è poi il cambiamento trasformativo, che avviene tutte le volte che mettiamo in discussione una convinzione limitante: è troppo tardi, è troppo complicato, non posso farci niente, non potrò essere felice fino a quando… Il cambiamento trasformativo si innesca ogni volta che non ti accontenti della verità raccontata dagli altri e decidi di scrivere la tua storia. Segna la differenza che c’è tra cambiare te stessa e diventare te stessa. Mentre nella crescita si tratta di un cambiamento naturale, quando attuiamo un cambiamento trasformativo, partiamo da una decisione: scegliamo in modo deliberato e consapevole di trasformare la nostra mente e, rendendo libero il pensiero, liberiamo anche la nostra storia.
Spesso, però, ci troviamo immerse in situazioni in cui facciamo fatica a essere noi stesse, come se la nostra apparenza esteriore e la nostra vera natura fossero due persone diverse, che non riescono a integrarsi l’una con l’altra. Come si può evitare che questo avvenga? Ci sono 3 segnali che possono indicarti subito se ti trovi in una situazione che ti richiederà un cambiamento forzato e negativo. Ecco come riconoscerli, in una relazione di qualunque natura:
- Se non ti senti libera di esprimere il tuo pensiero. Quando ripensando a una situazione, ti dici: “Avrei potuto rispondere…”, “Perché non ho detto…?”, vuol dire che si tratta di una relazione in cui non ti senti di avere libertà di parola. Fai una prova. La prossima volta dì esattamente ciò che pensi. Possono esserci due conseguenze: la prima è che le tue opinioni vengano accolte in modo aperto. Quindi ti sbagliavi, ti stavi auto-limitando, e ora hai la possibilità di cambiare completamente il tuo atteggiamento. La seconda possibilità è che esprimere a parole cosa ti sta bene o non ti sta bene non sia accettato. E allora puoi smettere di perdere tempo in un rapporto che non è il posto migliore per te, ed essere libera di esplorare nuovi luoghi.
- Se non ti senti libera di esprimere la tua personalità. In generale, se in un rapporto non c’è spazio per i tuoi bisogni, per le tue emozioni, se non ti senti a tuo agio a piangere, ad avere una giornata storta, se vieni criticata quando non sei al top, se non puoi permetterti di dire di no, vuol dire che non c’è accoglienza, non c’è accettazione. Se non puoi essere chi sei, non puoi avere un rapporto autentico. Non credo che valga la pena investire le tue energie in un rapporto di questo tipo. E tu?
- Se non dai ascolto al tuo istinto. Conosci quella vocina che, quando ti trovi di fronte a qualcosa che non va bene per te, ti dice “No, scappa!”? È la voce del tuo istinto. All’inizio sussurra, quasi non la senti e ignorarla diventa facile. Ma se le situazioni potenzialmente malsane si ripresentano, la sua voce si fa sempre più vibrante. Non puoi non ascoltarla. Se impari a dare ascolto subito al tuo istinto che, non essendo mediato dalla razionalità, è la parte saggia di te, puoi evitarti delle situazioni davvero spiacevoli, come restare imbrigliata in un rapporto che non fa per te.
Il dato di fatto è che le persone cambiano in continuazione. La vita è, per definizione, cambiamento. E, nella maggior parte dei casi, il cambiamento è un’occasione preziosa per arricchirci e sentirci più felici di noi stesse. Ma fai attenzione: quando vuoi cambiare il tuo modo di essere per soddisfare dei requisiti imposti dall’esterno, non solo ti stai snaturando, ti stai perdendo anche la possibilità di imparare e di sfidarti. Stai rinunciando all’opportunità di essere te stessa e, quindi, di vivere la vita che vuoi davvero.

Mi chiamo Francesca Zampone e sono una Coach delle relazioni.
Ti aiuto a ritrovare una forte identità personale e un equilibrio stabile.
Come lo faccio? Focalizzando l’attenzione su di te e aiutandoti a ripristinare una giusta scala di priorità. In poche parole, lavoriamo insieme per mettere te stessa al centro della tua vita.