Come affrontare la “pandemic fatigue”, la stanchezza pandemica

Anche se ci avviamo verso un periodo post-pandemico, la normalità intesa come il ritorno al mondo che conoscevamo fino al 2019 appare come un miraggio. Il mondo è cambiato, le persone sono cambiate e dobbiamo fare i conti con un nuovo status quo. In questa situazione di grande incertezza i livelli di stress personali sono altissimi e la sensazione di spossatezza è una costante per molte di noi. Stiamo sperimentando quella che si chiama pandemic fatigue.

Perché ci sentiamo esauste

Sembra una contraddizione: stiamo uscendo da una crisi sanitaria mondiale che ci ha messo a dura prova e, anziché esserne sollevate, siamo esauste, forse più di quanto lo eravamo un anno fa. Questo accade per una serie di motivi:

  • Dopo un periodo di lockdown forzato, abbiamo difficoltà a ritornare a livelli di socialità pre-pandemici. Non sappiamo più come interagire e in che modo relazionarci, dobbiamo riformulare gesti e prossemica interpersonale. Tutto questo ci crea stress e ci fa desiderare un ritorno all’isolamento.
  • Durante il lockdown abbiamo avuto più tempo: c’è chi ha iniziato a coltivare un hobby, chi a meditare, chi a passare lunghi periodi in solitudine. Rinunciare all’improvviso al tempo per sé significa sottrarre energie al proprio corpo e alla propria mente. E questo ci fa sentire di più la stanchezza e la fatica, perché ci manca quello spazio che serviva a ricaricare le pile.
  • Affrontare l’incertezza del domani è stressante. Non sapere da un giorno all’altro come sarà il lavoro, se le scuole saranno aperte o chiuse, per non parlare dell’incertezza economica e finanziaria che, dal proprio nucleo familiare, si estende al mondo intero: sono tutti fattori di stress che appesantiscono i nostri pensieri e la nostra quotidianità.

Abbiamo perso una serie di certezze su come la vita dovrebbe essere. Costruirne di nuove, e farlo a livello individuale e di collettività, è molto faticoso. La stanchezza dovuta alla pandemia, chiamata pandemic fatigue, è un dato talmente rilevante da avere addirittura una pagina Wikipedia.

Cosa comporta la pandemic fatigue?

Da un punto di vista pratico, questa stanchezza si presenta con spossatezza cronica, difficoltà a dormire o eccesso di sonno, apatia, irritabilità, frustrazione, mancanza di motivazione e di fiducia nel futuro. Ma si può manifestare anche con atteggiamenti che sfidano le regole, come prestare poca attenzione alle norme di sicurezza sanitaria, o che tendono a recuperare il tempo perduto, come riempire la propria to-do list di impegni mondani. Questa reazione porta come conseguenza stanchezza e un senso di sopraffazione, dovuti a un eccesso improvviso di socialità. Non è semplice capire la differenza tra uno stato di stress causato da fattori esterni e quello legato alla pandemia. Spesso si tratta di una combinazione di fattori, che rendono la situazione ancora più complessa. Se riconosci alcuni segnali o riscontri una sensazione di stanchezza costante, non sottovalutare quello che ti sta succedendo. Non sappiamo ancora quali saranno le conseguenze di questo momento storico sul lungo periodo per la nostra salute fisica ed emotiva. Per questo è importante che ci prendiamo molta cura di noi.

Come affrontare e migliorare la stanchezza pandemica

Accettare di perdere le certezze e pensare di dover ricostruire parte del proprio presente può essere frustrante ma anche sfidante. Prima di tutto, però, è essenziale ridurre l’impatto che la pandemic fatigue ha sul nostro presente. È importante che i nostri livelli di energia siano il più possibile alti e, per fare in modo che questo accada, dobbiamo riprenderci il controllo di ciò che è in nostro potere: i nostri bisogni. Ti lascio alcuni suggerimenti per affrontare la stanchezza dovuta alla pandemia. Fanne buon uso.

  • Prenditi cura del tuo corpo. Lo so, può sembrare il solito consiglio ma la verità è che non è poi così scontato. Quando siamo preoccupate per qualcosa, ci dimentichiamo di prenderci cura di noi. Se è capitato anche a te, riparti dalle basi: dormi a sufficienza, mangia cibi nutrienti a orari regolari, fai un po’ di movimento tutti i giorni. Azioni semplici, che ti restituiranno subito energia e motivazione.
  • Seleziona e limita le fonti di informazione. Una delle cause del panico generale è stato l’eccesso di notizie che ci hanno bombardato su tutti i fronti. Tutte queste news hanno creato un clima allarmistico di cui non avevamo bisogno. Per prima cosa, seleziona le fonti di informazione: smetti di guardare video o leggere notizie di dubbia provenienza. E limita l’accesso alle notizie. Per esempio, decidi di guardare non più di un TG al giorno e di leggere i giornali (online o offline) solo la mattina per non più di un’ora.
  • Dedicati ad attività che ti calmano. Queste attività sono diverse per ogni persona. Stiamo parlando di hobby, passatempi, pratiche che ti aiutano a sentirti meno stressata e che ti danno gioia. Per esempio, cucinare mentre ascolti la musica, meditare, fare una passeggiata, dipingere, osservare gli uccellini dalla finestra. Vale tutto, purché ti faccia stare bene.
  • Socializza ma con moderazione. Veniamo da un periodo lungo in cui le interazioni sono state limitate e ancora oggi ci sono gesti che non riusciamo a scambiarci. Soprattutto se fai fatica a riprendere la socializzazione, comincia con piccoli passi. Puoi scrivere delle lettere a mano o andare al cinema o vedere un’amica per un caffè in un luogo pubblico. Insomma, non cominciare con un pranzo di famiglia con tante persone o con un pub affollato il sabato sera.
  • Accogli le tue emozioni. Stare con le nostre emozioni è una delle azioni più difficili, soprattutto quando si tratta di emozioni scomode. La reazione istintiva è scappare e ignorarle. Peccato che serva a poco. Riconoscere come ti senti, dare un nome a quelle emozioni ti aiuta a non giudicarle e a processarle, così da andare oltre.
  • Crea nuove tradizioni. Stiamo vivendo una situazione collettiva completamente nuova, perché non approfittarne per introdurre nella nostra vita delle abitudini o dei rituali nuovi di zecca? Per esempio, potresti decidere che la domenica sera ti dedichi al tuo self-care o che ogni settimana impari qualcosa di nuovo. Ricorda sempre che non deve essere l’ennesima voce che appesantisce la tua to-do list ma un’attività che ti porta gioia e ti fa sentire più leggera.

Forse tra qualche anno ripenseremo a questo periodo con maggiore consapevolezza. Adesso possiamo viverlo al meglio delle nostre possibilità facendo affidamento sugli strumenti che abbiamo a disposizione.

Se stai vivendo la pandemic fatigue, la stanchezza post- pandemica, e non sai come uscirne, potresti trovare giovamento in un percorso di coaching trasformativo con me. Ti avviso, ti chiederò di metterti in gioco ma avremo un anno di tempo per stabilire le tue regole e dar vita a una trasformazione davvero radicale. Scrivimi, ti aspetto!

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