Come è cambiato il nostro rapporto con il denaro in pandemia

Secondo te in questo ultimo anno abbiamo speso più o meno di quando vivevamo “normalmente”?

Di normalità se ne è sentito parlare spesso: una normalità che per me significava uscire al mattino presto da casa, accompagnare la bambina a scuola in base ai miei turni di lavoro di allora, ritrovarsi in un open space con i colleghi, fare riunioni in presenza, pranzi o commissioni in pausa pranzo nei negozi vicini all’ufficio, o anche solo un giretto a piedi per sgranchirsi un po’. La normalità era andare al cinema o uscire a cena…

Ecco, in quella normalità conoscevo anche gli importi delle entrate, e il budget delle uscite era ormai rodato e assestato: come dire, avevo una mia comfort zone anche per i soldi. Al massimo il brivido dell’imprevisto era dato dall’eventuale entrata extra in libreria, o una multa!

Ma negli ultimi mesi mi sono ritrovata con la sensazione altalenante di spendere troppo o di aver risparmiato tanto: voci di spesa differenti che comparivano nella lista, budget alimentare sforato, budget delle vacanze e gite più che dimezzato. E poi l’ansia dell’obiettivo costante di far quadrare il tutto senza intaccare fondi di emergenza, l’accortezza di accantonare ulteriormente quanto rimasto a fine mese. Insomma, mi sono ritrovata a gestire tutto “a vista”, in attesa di riprendere le vecchie abitudini e ritornare nella mia comfort zone.

Ho dovuto adeguare e rivedere i numeri, comprendere le nuove esigenze e necessità, e assestare il tutto di mese in mese. Nonostante questi aspetti della gestione mi intrighino e mi divertano, nel corso di quest’ultimo anno ne ho fatto indigestione e soprattutto, quando mi sono concessa del tempo per riflettere sull’impatto che il 2020 ha avuto sulle mie finanze, ho capito che avevo la visione chiara della situazione, ma non sapevo bene come collegarla agli eventi.

Scopri come è cambiato il tuo rapporto con il denaro

“Italiani un popolo di formiche” o “Italiani sempre più poveri”: questi sono stati i titoli dei giornali in questo ultimo anno… Ma cosa volevano dire per me? Complice la preparazione dei documenti per la dichiarazione dei redditi, ho deciso di mettere un punto e fare una “valutazione economica” di questo anno: abbiamo speso più o meno di quando “vivevamo normalmente”?

Qui non si tratta solo di controllare il saldo del conto risparmi e di confrontarlo con quello dell’anno precedente per valutarne la crescita/decrescita.

A caldo, infatti, ti potrei dire che abbiamo speso di più, ma questa risposta istintiva si basa solo su alcune voci di spesa che per me sono aumentate. Ad esempio quelle relative alla spesa alimentare. Inoltre io mi sono presa carico di alcuni acquisti on line che però erano relativi a tutta la famiglia. Di conseguenza la visione di mio marito era di aver speso di meno, perché focalizzato sulle voci più consistenti degli anni precedenti: vacanze e viaggi che data la situazione erano praticamente ridotti.

La differenza della visione mia e di mio marito era scorretta perché entrambi puntavamo l’attenzione su una singola voce, o su un singolo esempio. Quindi io sembrano una spendacciona e lui una formichina!

Che cosa puoi fare, quindi, per capire meglio la tua situazione e magari rileggerla con occhi nuovi?

La cosa più scontata e facile è controllare quanto hai accantonato come risparmi, nel conto corrente dedicato a questo scopo (conto risparmi), o nell’eventuale salvadanaio virtuale che molte banche mettono ora a disposizione:

  • controlla se ci sono stati prelievi nel corso dell’anno, in che mese, di che importo;
  • se ci sono stati prelievi, verifica se è stato possibile con successivi versamenti rimettere lo stesso importo così da reintegrare i tuoi risparmi;
  • hai versato costantemente una percentuale di risparmi?
  • il saldo è cresciuto o ridotto rispetto all’anno precedente? Di quanto?

Se non hai un conto risparmio puoi rivedere l’andamento delle voci di spesa nel corso dell’anno:

  • quali sono aumentate, di quanto e da quando? Ad esempio quella alimentare mangiando a casa potrebbe essere aumentata…
  • quali sono diminuite e di quanto? Ad esempio vacanze, uscite a cena o estetista
  • quali sono scomparse, da quando e quale importo richiedevano? Ad esempio il mensile dei mezzi di trasporto o il mensile della palestra
  • quali sono le nuove voci che sono comparse? Ad esempio costi connessi ad abbonamenti attivati per TV on demand o quelle per acquisto mascherine, guanti e amuchina
  • quali sono state le spese extra che sostenute (che non sarebbero state fatte in altre condizioni)? Ad esempio device aggiuntivi per la DAD o la postazione per lavorare da casa
  • la percentuale accantonata per i risparmi è cambiata? Di quanto?

Considerare l’importo annuale di aumento o di diminuzione delle singole voci, confrontandolo rispetto all’importo del precedente anno consente di poter valutare analiticamente la propria situazione nel complesso, evitando così di farsi assorbire e risucchiare energie dalle emozioni di paura, rabbia, vergogna facendosi affaticare ulteriormente dall’ansia e dal senso di scarsità.

Rispondi alle domande con tranquillità: non esiste una risposta più giusta di altre! Lo scopo di questo esercizio non è giudicare e criticare le voci, ma essere consapevoli di qual è la propria situazione, e verificare quali impatti (se ce ne sono stati) ha avuto questa pandemia a livello di finanze personali, per ripartire da qui.

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