Ti è mai capitato di relazionarti con amici o persone care con un approccio negativo? Ogni volta che ci parli, dal vivo o al telefono, concentrano l’attenzione su di sé e non fanno che lamentarsi della loro vita, di tutto quello che va male o che non funziona come dovrebbe. Dopo ogni conversazione ti senti priva di energie e ti sembra di avere un peso sul cuore. E pensare che la giornata era iniziata bene, eri così di buonumore! Possibile che queste persone abbiano un tale potere su di te?
La negatività a volte è una questione di crescita
Ci sono persone con cui condividiamo fasi importanti della nostra esistenza. Per esempio, gli amici di scuola o i cugini stretti. A un certo di punto, ci si allontana. Così vanno le cose, ci raccontiamo, si prendono strade diverse. In realtà, il più delle volte a separarci non sono solo le scelte che facciamo — cambiare città, sposarci, avere figli — ma è il momento di crescita in cui ci troviamo. Se sei una persona che da anni fa un lavoro su di sé, avrai di certo acquisito un mindset aperto, una visione sulla tua vita e sugli altri molto più ampia. Comunicare con chi quel lavoro non l’ha fatto diventa più faticoso. Non si tratta di essere migliori o peggiori, giusti o sbagliati ma di essere a un punto diverso del proprio cammino come persone. Non si tratta di esprimere un giudizio su quelli che un tempo sono stati amici fraterni ma di prendere atto del fatto che in questa fase del nostro percorso abbiamo poco in comune. Piuttosto che continuare a non capirci, preferiamo allontanarci.
La negatività a volte è una questione di condizionamenti esterni
Questa diversità di approccio è ancora più evidente nelle relazioni più recenti, che stringiamo in età adulta. C’è una sorta di condizionamento, da parte della società e dei media, alla negatività, all’allarmismo, al vedere tutto in chiave esageratamente disfattista. Con questo non voglio dire che gli eventi negativi non siano tali. Esiste, però, una narrativa imperante che ci racconta tutto ciò che accade in termini di impotenza del singolo. Di fronte agli accadimenti di qualunque tipo, ci viene detto come dovremmo sentirci e molto spesso queste emozioni sono spiacevoli, come angoscia, disperazione, paura. Molte persone assorbono queste influenze esterne e si convincono di non avere alcun potere: da qui ha origine il pessimismo, la visione della realtà in chiave negativa. Come sappiamo, invece, abbiamo sempre il potere di scegliere come comportarci e quale reazione avere di fronte agli eventi. Questo non cambia la realtà oggettiva ma ha un impatto sulla nostra percezione di quella realtà. Relazionarsi con persone che non hanno gli strumenti per fare questo cambio di mindset non è semplice perché ci vuole grande forza di volontà a non lasciarsi intaccare dalla loro negatività.
Perché vogliamo relazionarci con le persone che hanno un mindset negativo?
In generale, le persone con un approccio alla negatività che continuiamo a frequentare sono persone a cui vogliamo molto bene e alle quali non vogliamo rinunciare, nonostante la loro tendenza al pessimismo e alla lamentela. Per prima cosa dovremmo chiederci — e rispondere molto onestamente — se la relazione con loro ci dà benefici di qualche tipo. È possibile che quando qualcuno viene da noi in cerca di aiuto, ci sentiamo importanti? È possibile che vedere in quale punto della loro crescita sono queste persone ci faccia sentire superiori, dal momento che noi siamo andate oltre? Mi rendo conto che sono domande scomode ma è sempre buona prassi partire dalla consapevolezza di cosa ci muove a coltivare una relazione, in particolare quando riconosciamo che tale relazione non ci fa bene. Una volta chiarito questo, possiamo passare alle domande successive:
- Come possiamo comportarci con le persone che amiamo e che hanno questo mindset negativo?
- Come possiamo fare in modo di continuare a relazionarci con loro senza che questo influisca sul nostro umore?
Di certo non possiamo cambiare gli altri e nemmeno convincerli a cambiare il loro approccio. Ci sono, tuttavia, accorgimenti che possiamo mettere in atto per far sì che il rapporto diventi più equilibrato.
Possiamo rafforzare i nostri confini
In questo contesto, avere dei confini ben definiti può significare limitare il tempo che trascorriamo in compagnia dei nostri cari che hanno questo approccio pessimista. Il confine sta nel riconoscere quando il tollerabile diventa troppo. Possiamo, allora, sviare la conversazione su un argomento differente e più leggero, per limitare le occasioni di lamentela. Questo semplice accorgimento potrebbe essere sufficiente a risollevare la conversazione ma è possibile che il nostro interlocutore tenda a ritornare sui soliti argomenti. Se dovesse accadere, dovremmo sentirci libere di comunicare a chi ci sta di fronte che parlare ancora di quel tema ci mette a disagio e che preferiamo affrontare un argomento più allegro. Non c’è bisogno di giustificarci sul perché vogliamo cambiare discorso ma, se farlo non ci crea problemi, potrebbe essere un buon espediente per esprimere come ci sentiamo. Qualunque cosa decidiamo di dire o di non dire, questo non fa di noi delle brutte persone. Siamo persone che si prendono cura di sé e del proprio benessere decidendo di metterci al primo posto. Non c’è nulla di male in questo. Solo perché vogliamo bene a una persona, ciò non la autorizza a travolgerci con la propria sofferenza a e la propria negatività. Le relazioni devono essere fatte di scambi per restare in equilibrio.
Possiamo proteggere le nostre energie
Proteggere le energie significa non lasciare che l’altra persona possa condizionare il nostro stato d’animo o che possa succhiare la nostra positività. Per mantenere intatte le nostre energie, cerchiamo di creare una sorta di bolla. Può essere utile visualizzarci in questa bolla, che ci consente di ascoltare in modo attivo ma ci isola dall’esterno. Così facendo, non assorbiremo lamentele e negatività e riusciremo a mantenere un distacco tale da poterci accorgere del momento in cui la conversazione sta andando troppo oltre. Un altro piccolo accorgimento per scrollarci di dosso la negatività potrebbe essere prendere una distanza mentale da tutto, attraverso una passeggiata o dedicandoci a qualcosa che ci piace, subito dopo l’incontro o la telefonata con la persona in questione. In tal modo, potremo compensare e ricaricare le nostre energie, se ce n’è bisogno.
È importante non sottrarsi al confronto
Vorrei che fosse chiaro che, quando parlo di non assorbire la negatività degli altri, non sto suggerendo di smettere di avere conversazioni con persone che la pensano in modo diverso da noi. Il confronto con persone che hanno opinioni diverse e posizioni opposte alle nostre può essere sfidante e arricchente. Inoltre, non possiamo evitare la negatività, che è un aspetto con cui dobbiamo sempre fare i conti, compresa la nostra. Anche se ci sforziamo di avere un approccio positivo, ci può capitare di non vedere vie d’uscita rispetto a una situazione che stiamo vivendo. Ricordarci di come ci sentiamo quando attraversiamo questi momenti ci farà essere più aperte nei confronti delle persone care che stanno sperimentando la loro fase negativa.
Se l’argomento ti interessa, puoi approfondire leggendo questi articoli:
- Come riconoscere i vampiri energetici e liberarti di loro
- Come difenderti dalle persone negative della tua vita.

Mi chiamo Francesca Zampone e sono una Coach delle relazioni.
Ti aiuto a ritrovare una forte identità personale e un equilibrio stabile.
Come lo faccio? Focalizzando l’attenzione su di te e aiutandoti a ripristinare una giusta scala di priorità. In poche parole, lavoriamo insieme per mettere te stessa al centro della tua vita.