Cosa fare se il tuo mindset legato al denaro è inadeguato

Qualche settimana fa mi sono imbattuta in alcuni articoli che riportavano diverse statistiche, e in alcuni casi anche risultati di interviste effettuate a campione, da cui emergeva una conclusione comune: la maggior parte delle persone ha un mindset legato al denaro inadeguato. In particolare emergeva che spesso lasciamo la gestione dei nostri flussi finanziari–economici al caso (o ad altri), e che la sola idea di bollette o pagamenti inaspettati ci spaventa. Questo schema mentale può avere diverse cause.

Sentiamo di non avere padronanza della situazione economica, forse siamo spaventate dalla responsabilità di farcene carico o forse riteniamo sia necessaria una laurea in Economia per poterci riuscire e ci raccontiamo che coi numeri non ci sappiamo fare!

Il quadro che ne deriva è che a livello generale non siamo organizzate per gestire spese improvvise e gestiamo i soldi tramite dei “cassetti mentali” che risultano inefficienti e deleteri.

Il sistema dei 3 conti correnti

Uno dei metodi che ti propongo per imparare ad avere un corretto mindset legato al denaro, prende spunto dalla gestione dei soldi delle nostre nonne e da alcune letture specifiche che ho fatto sul tema.

Come funziona il sistema a tre conti che ti propongo? L’idea di fondo è di dividere le tue entrate totali in tre conti contabili, e di riflesso in 3 conti correnti separati. Se ti spaventa l’idea di dover moltiplicare per tre le spese del tuo conto corrente, ti suggerisco di scegliere di utilizzare nuovi sistemi proposti da app o dalle banche stesse per gestire la separazione.

Come saranno divisi questi 3 conti correnti?

  1. Il conto SPESE – Ovvero il conto che userai per gestire tutte le tue spese correnti mensili tipo bollette, mutuo/affitto ecc. Indicativamente a questo conto dovrai destinare il 70% delle tue entrate mensili. Questo è il tipo di conto corrente che tutti abbiamo, il punto critico è che tendenzialmente abbiamo solo questo, e la gestione dei soldi risulta quindi più confusionaria e poco gestibile. Non risulta infatti più chiaro l’importo che stiamo risparmiando, perché mettiamo tutto insieme, e i soldi che vorremmo risparmiare cambiano destinazione continuamente, a seconda dei vari imprevisti che si verificano. In questo conto sarebbe ottimale avere anche disponibile un cuscinetto o un fondo per le emergenze: quella somma che idealmente in caso di azzeramento delle entrate ti garantisca una certa autonomia senza dover attingere agli altri conti per un paio di mesi.
  2. Conto INVESTIMENTI – Un conto destinato solo agli investimenti, quello a cui dovresti destinare il 25% delle tue entrate mensili. Questo conto è quello che ti permette di guadagnare soldi dai soldi! Il che non significa che devi necessariamente impazzire seguendo l’andamento di tutti gli strumenti finanziari esistenti a Piazza Affari o nel resto dei mercati finanziari, o che bisogna correre a comprare bitcoin. Assolutamente no! Non devi snaturarti e soprattutto non mi stancherò mai di dire che è opportuno valutare l’investimento più adeguato per le tue esigenze, tenendo conto dei costi, dei rendimenti, dei rischi e della tua stessa propensione al rischio. E siccome già alcune mie clienti mi hanno posto obiezioni al riguardo, puoi partire dal piccolo: puoi valutare piani di accumulo (ovvero i PAC) in cui investi regolarmente una quota dei risparmi che hai destinato al conto investimenti, oppure puoi valutare quali opzioni di investimento offre la banca presso cui hai il conto. Pondera quali sono le tue esigenze e che cosa vuoi ottenere.
  3. Conto RISPARMI – Questo conto è quello su cui convoglierai il 5% delle tue entrate mensili (e per cui possono essere ideali le varie opzioni tecnologiche presenti sul mercato). Puoi usarlo per accantonare i risparmi che ti serviranno per raggiungere un obiettivo di spesa dai 12 mesi in poi: vuoi cambiare casa/auto tra un anno e vuoi accantonare la quota per l’anticipo, ad esempio. Consideralo come un salvadanaio dove versare i soldi e che apri solo alla bisogna: il che non significa che ogni motivo è buono, ma neppure che non lo apri mai. Potresti anche non avere bisogno di accantonare denaro per un obiettivo di spesa definito in un certo orizzonte temporale, allora il mio suggerimento è a fine anno, dopo aver conteggiato quanto hai risparmiato, di ridistribuire l’importo disponibile spostando una quota sul conto investimenti, per aggiungere e diversificare quelli in essere, una quota sul conto spese magari per aumentare o rimpinguare il fondo emergenze, una quota in beneficenza. E soprattutto concediti un regalo.

Avere questi 3 conti divisi e con obiettivi differenti ti aiuterà a lavorare al tuo mindset legato al denaro, e a fare ordine nelle tue finanze, per non trovarti più in situazioni spiacevoli in cui non hai idea di quanto e per cosa puoi spendere.

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