Il ghosting, la pratica di sparire dalla vita del partner senza dare spiegazioni ma semplicemente interrompendo ogni tipo di contatto, ha un impatto molto negativo sulla vita della vittima. La persona che subisce ghosting si sente abbandonata, ferita, in colpa, si chiede cosa ci sia di sbagliato in lei per aver meritato di essere mollata senza nemmeno una parola. La situazione peggiora se il ghosting avviene in una dimensione di intimità, all’interno di una relazione di lunga data. In quei casi, ci si sente rifiutate, sembra davvero che il ghosting sia un fatto personale, perché diversamente diventa inspiegabile.
Imparare a cogliere i segnali per le esperienze future
Il mondo degli appuntamenti, con l’avvento delle app di incontri, è molto cambiato. C’è una facilità di tagliare i ponti che prima non esisteva. Oggi le persone viaggiano molto, si trasferiscono da una città all’altra e perfino da un paese all’altro. La possibilità di incontrarsi per caso è davvero remota ed evitare di prendersi la responsabilità di chiudere una relazione è facilissimo: basta bloccare un numero o disinstallare un’app. Esistono diversi segnali per riconoscere un potenziale ghoster. Se sei stata vittima di ghosting, visto che non puoi tornare indietro, puoi decidere come reagire a questa situazione e quali elementi utili puoi trarne. Per questo, come prima cosa, potresti ripercorrere a ritroso la tua relazione con il ghoster e vedere se riesci a riconoscere alcuni di quei segnali. È un’azione che non ha la funzione di colpevolizzarti, bensì di metterti in guardia per il futuro, in modo che tu non debba ritrovarti più in una simile situazione.
La colpa del ghosting non è della vittima
È tipico che la vittima di ghosting si ossessioni, continuando a chiedersi “cosa ho fatto di sbagliato?” e “perché proprio io?”. Queste domande non servono a potenziare, ti fanno immergere sempre più profondamente nella condizione tipica della vittima, aumentando a dismisura il senso di colpa. Se hai frequentato una persona che poi si è rivelata un fantasma, non c’è nulla che non vada in te. Hai incontrato una persona con una scarsa considerazione nei confronti degli altri esseri umani. Hai incontrato una persona che non ha nemmeno il coraggio e il rispetto di inviare un messaggio alla propria partner dicendole che la loro storia è finita. Se c’è qualcuno da biasimare, stai certa che non sei tu. Non sei tu che hai fatto qualcosa di sbagliato, piuttosto è il comportamento del tuo ex partner che dice qualcosa di molto preciso su di lui.
La reazione più immediata è continuare a consumarti nel senso di colpa e abbandonarti a emozioni negative, come sentirti delusa e usata. Per quanto lo ritenga umanamente condivisibile, ti invito a fare uno sforzo e a provare a cambiare prospettiva, a vedere l’aspetto positivo. È stato un beneficio che questa persona sia uscita dalla tua vita, perché qualcuno che ha la capacità di comportarsi in questo modo, è una persona emotivamente immatura. Un individuo che si trova di fronte a una situazione, per quanto spiacevole possa essere, e anziché affrontarla preferisce scappare, si comporta come un bambino.
La regola delle 48 ore
Quello che tu puoi fare è assicurarti di non trovarti più in una situazione del genere in futuro e imparare a prestare attenzione ai segnali, al modo in cui il tuo partner ti tratta. Se la sua comunicazione è vaga e incostante, ad esempio, non è un buon segno. Datti una regola. Se non ti risponde a un messaggio entro 48 ore, non importa se ti ha detto che è in viaggio d’affari o se è super impegnato, ciò denota che è una persona che non sa comunicare in modo maturo. Il problema vero è che ci è stato insegnato, come donne, a essere gentili e compiacenti, a non lamentarci, altrimenti correremmo il rischio di essere considerate irragionevoli o pazze. Questo implica che, di fronte a comportamenti del genere, lasciamo correre, giustifichiamo l’altro in tutti i modi, rinunciamo a chiedere spiegazioni. Invece, ciò che dovremmo fare è proprio chiedere conto del comportamento evasivo. Per quale motivo il tuo partner non si è fatto sentire per giorni?
Come evitare di diventare complici
Supponiamo che il tuo partner avrebbe dovuto chiamarti il venerdì per organizzare un incontro nel weekend. Lascia, invece, passare il weekend e poi ti chiama la domenica sera, come se nulla fosse, e ti chiede come sia andato il fine settimana. Ti sembrerò molto dura ma devo dirtelo: se fai finta di nulla, se non gli chiedi spiegazioni, se non mostri il tuo disappunto per il suo comportamento e, invece, inizi a raccontargli le attività in cui sei stata impegnata, allora diventi complice di quel comportamento così poco rispettoso. Non solo, ma in qualche modo lo avalli e lo giustifichi, autorizzando il tuo partner a continuare a comportarsi in quel modo. Se tu fai passare come “normale” il suo comportamento, hai un ruolo nella dinamica che si sta instaurando, hai una responsabilità al 50%.
Non aver paura di tagliare i ponti
Se l’altra persona non si fa sentire per 48 ore dopo che tu hai inviato un messaggio, significa che è insicura dei suoi sentimenti nei tuoi confronti o che, quanto meno, ha un atteggiamento ambivalente. Ipotizziamo che il partner che stai frequentando infranga la regola delle 48 ore, e poi si rifaccia vivo dopo tre settimane con una storia incredibile. Sappi che, se decidi di far finta di nulla, la situazione prima o poi si ripresenterà. Quindi, attieniti alla tua regola e di’ la verità: “non sono interessata ad avere una relazione con qualcuno che non sa o non vuole comunicare”; “per me non funziona, ti auguro il meglio”. Lascialo andare. Se non lo fai, quel pattern si ripresenterà. Le persone non diventano quelle che sono da un giorno all’altro, per questo è impossibile che cambino in tempi brevi. Quindi, ai primi segnali di ghosting, prima di essere ancora più coinvolta nella relazione, decidi che questa modalità non fa per te, che quella persona non fa per te. Perché è così: non ti fa bene. Taglia i ponti senza remore. Non aver paura di essere giudicata male o di perdere quella persona. È di un partner di questo tipo che hai bisogno nella tua vita?
Mi chiamo Francesca Zampone e sono una Coach delle relazioni.
Ti aiuto a ritrovare una forte identità personale e un equilibrio stabile.
Come lo faccio? Focalizzando l’attenzione su di te e aiutandoti a ripristinare una giusta scala di priorità. In poche parole, lavoriamo insieme per mettere te stessa al centro della tua vita.
Pienamente concordo
Concordo in toto. E grazie di aver pubblicato questo articolo, è più facile ascoltare le cose giuste dette da una terza persona piuttosto che da noi stesse/i.
A me sta succedendo proprio ora, prima mi ha sedotta, ha fatto di tutto per uscire con me, per vedermi ed adesso invece mi scrive che è stanco e non scrive più!! Sto malissimo perché adesso lui mi piace tanto ma devo essere forte e ascoltare ai tuoi consigli. Sono grande abbastanza per riprendere in mano la mia vita e dimenticarlo. Anche se sto malissimo