Il tempo giusto è questo

Mia madre è nata nel ’39, ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale sballottata in cascine del Nord Italia fra un bombardamento e l’altro. A volte mi racconta ancora stupita cosa ha significato per lei e i suoi fratelli mangiare pane bianco e non di segale (al di la’ del fatto che quello di segale è più sano, lo so) nel tardo dopoguerra.

Non ha potuto studiare ma ha sempre letto molto (libri prestati, «rubati» o presi in biblioteca) ha lavorato da quando aveva 14 anni e ce l’ha messa tutta per crearsi un benessere economico indipendente da tutti. Ancora oggi se compro o le compro un libro nuovo (non prestato o regalato) mi guarda con disapprovazione, e se uso un bagnoschiuma che supera le 3 euro e 50 dice che sono pazza e che è ovvio che finirò in miseria e sotto un ponte con questo stile di vita.

Mia madre ha 73 anni, è (dolorosamente) vedova, ha una bella casa tutta sua, un giardino, la pensione di mio padre in reversibilità, risparmi sicuri e sufficienti, qualche amica, due o tre acciacchi di salute recenti (dice che glieli ho fatti venire io per la preoccupazione da quando sono diventata imprenditrice «Il dispiacere più grande che mi hai dato in tutta la vita, molto peggio di Londra») e (ne parlavamo ieri sera) non ha voglia di fare niente.

Me la ricordo dire anno su anno:

  • appena ho tempo mi iscrivo all’Università della Terza Età;
  • appena ho tempo imparo l’inglese;
  • appena ho tempo imparo a usare il computer;
  • appena ho tempo imparo il francese e lo spagnolo;
  • appena ho tempo vado a Parigi anche con un viaggio organizzato;
  • appena ho tempo mi DEVI portare a conoscere la tua amata Inghilterra;
  • appena ho tempo torniamo a Napoli.

Adesso avrebbe tutto il tempo, ma è stanca, mi dice che non ha più voglia di parlare, di sperimentare, di ascoltare gli altri. Si vergogna di iscriversi all’università (mai detto una cosa così in vita sua), si vergogna di non essere più giovane in questo mondo di giovani (sì, lo so, è terribile), ha paura ormai anche solo di venire a Milano, figurati Londra o Lisbona.

Si alza presto, legge ancora molto (mi dice – io la vedo sempre attaccata alla TV 24/7, sa tutto, conosce tutti, fa persino zapping) ogni tanto va a fare la spesa da sola, ogni tanto la portano, passa ore dal dottore, fa fatica anche a vedere le amiche a meno che non sia un film in dvd il motivo (ecco, si guarda una marea di film, questo sì). Quando le propongo attività alternative si infastidisce, le sembra tutto folle ed eccessivo.

Da coach le chiedo«mamma cosa ti dà gioia?» e lei – dopo un pezzo che vi risparmio sulla mancanza di una figlia «tradizionale» e di nipoti – mi dice che ha in mente solo me. Il mio bene, la mia felicità, il mio benessere fisico e morale. Per tutto il resto non ha più nessun desiderio. Io sono ovviamente grata del suo amore ma insisto: non è possibile. E tu? E le cose per te?

«Vedrai che alla mia età capirai. Si è stanchi, si hanno poche energie, il mondo diventa piccolissimo – solo il tuo – quello fuori ti spaventa. Ti ricordi quando avevi 30 anni e seguivi la moda e io ti dicevo “ma va, ma è tutto un deja vu”, e adesso mi dici che capisci come mi sentivo? Oppure quando a 35 avevi la fase «regina della casa» e ti sembrava che tutto dovesse essere perfetto, e io ridevo e dicevo “a matta”, e tu te la prendevi a morte e invece adesso mi capisci? Ecco adesso tu sei nella fase in cui vuoi vivere con pienezza, vuoi prendere tutto e io ti capisco ma sono troppo stanca per farlo».

Morale di questo post (oltre ad essere un hommage a Wandita)?

Il tempo è adesso. Fatelo ora! Fatelo!

  • Quel viaggio,
  • quel corso,
  • quella moto,
  • quell’uomo,
  • quella casa,
  • i bambini,
  • cercate quel lavoro,
  • ricercate quella vecchia amica,
  • andate al cinema e a teatro,
  • fate sport (questa è per la sottoscritta),
  • andate a ballare anche da sole, chi se ne frega,
  • buttate via quei ricordi,
  • vendete i gioielli,
  • buttate via i giornali (sempre la sottoscritta) e compratene di nuovi,
  • diventate artiste
  • sperimentate la naturopatia
  • partecipate a un Social Dining

The time is now.

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Francesca

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