Sono stata una di quelle adolescenti che annotavano sul proprio diario pensieri, eventi da ricordare e soprattutto tormenti e turbamenti tipici dell’età ribelle. Nei miei diari trovavano spazio confidenze, foto, citazioni di canzoni, ritagli, un po’ come succede nei diari della maggior parte degli adolescenti, almeno di quelli della mia generazione. Ho scoperto il journaling più avanti negli anni, sempre in gioventù, quando frequentavo Londra e il mondo della crescita personale oltreoceano. Il journaling non è il diario come lo intendiamo di solito, si tratta di uno strumento di auto-riflessione, spesso tematico, che può avere forme molto diverse. Io lo trovo utilissimo, lo consiglio a tutte le mie clienti e per anni è stato un esercizio che ho dato anche ai miei allievi e alle mie allieve del Master in Coaching di Accademia della Felicità.
Il journaling come strumento di introspezione
Tutte noi attraversiamo momenti difficili, per motivi diversi: la rottura di una relazione, la perdita di una persona cara, un cambiamento di lavoro, l’insorgere di difficoltà economiche, per esempio. Il journaling è un modo molto efficace di avere un dialogo aperto con noi stesse, grazie al quale possiamo fare chiarezza su quello che sentiamo e prendere decisioni meno emotive e più centrate. Quando stiamo attraversando una sofferenza, istintivamente cerchiamo di andare oltre e di sentire il meno possibile. Stare con le nostre emozioni può essere doloroso, è vero, ma nascondere la testa sotto la sabbia serve a poco. Dedicarci al journaling può aiutarci a mettere nero su bianco le nostre emozioni, risalire alla causa reale che ci provoca sofferenza, sviscerare il problema e ridimensionarlo, guardandolo da prospettive diverse.
Il journaling per praticare la gratitudine
Parlo spesso di gratitudine, non solo nel mio blog ma tutte le volte che ne ho l’occasione. Non importa quanto difficile sia il periodo che viviamo, possiamo sempre trovare qualcosa per cui essere grate. Praticare la gratitudine non significa fingere che i problemi non esistano e nemmeno vedere il bicchiere mezzo pieno, senza considerare tutto quello che non funziona. È piuttosto un allenamento a saper valutare tutto quello che ci capita in modo più oggettivo. Quando stiamo vivendo un momento di difficoltà, di qualunque tipo, abbiamo la tendenza a contaminare tutti gli aspetti della vita con una sensazione negativa. Vedere tutto nero non è utile ad attraversare i momenti bui. La gratitudine ci insegna che, persino nelle fasi della vita in cui siamo completamente alla deriva, possiamo essere grate per le piccole cose che rendono più bella la vita: un tramonto, un paio di pantaloni comodi, la borsa dell’acqua calda, un pasto cucinato con amore.
Il journaling come strumento di crescita personale
Ogni momento di crisi ha il suo lato luminoso, che di solito corrisponde a un insegnamento che possiamo trarre da una situazione. Non sempre questo insegnamento è chiaro. Spesso riusciamo a individuarlo solo a distanza di tempo, quando siamo ormai fuori dall’occhio del ciclone. Le lezioni migliori che possiamo apprendere riguardano noi stesse, il modo in cui affrontiamo quello che ci capita ma anche un insight sui nostri bisogni e i nostri desideri. Quando impariamo la lezione a posteriori, ci sembra quasi forzata, come per dare un senso alla sofferenza che abbiamo attraversato. Il journaling è molto utile per riflettere su cosa possiamo imparare da errori e situazioni mentre li stiamo vivendo. Ci saranno parecchie ipotesi e tentativi ma tutto questo velocizzerà il processo di apprendimento.
Il journaling per scavallare il passato e aprire la strada al futuro
Le situazioni che stai vivendo non sono che un frammento della tua vita, un singolo fotogramma della tua storia personale. Un giorno, ripensando a quello che è successo, ti sembrerà qualcosa capitato a qualcun altro. Ti propongo un esercizio di journaling che ti aiuti a guardare avanti, verso il futuro che verrà. Immagina che la situazione che ti provoca sofferenza si sia conclusa e pensa a qualcosa di bello che vuoi fare quando succederà. Deve essere un’esperienza concreta: un viaggio, un corso di acquerello, un weekend in una SPA, per fare qualche esempio. Una volta individuato il desiderio, consideralo un progetto e descrivilo nei minimi dettagli. Poi chiediti cosa ti serve o ti manca per realizzare quel progetto e trasformarlo in realtà. Comincia fin da oggi a lavorare per colmare quella mancanza che ti separa dal tuo desiderio. Avere un obiettivo a cui tendere è un modo per non rimuginare eccessivamente su quello che è successo e di proiettarti verso il futuro. Anche a questo serve il journaling.
Tre suggerimenti per trarre il meglio dal journaling
- Usa il potere della cancelleria. Compra un bel quaderno o usane uno di quelli che tieni da parte per le occasioni speciali. Il journaling è un modo per rispolverare la passione per la cartoleria che tutte noi abbiamo. Scrivere con penne colorate, usare adesivi o washi tape renderà più divertente questa pratica e contribuirà a creare un’atmosfera rilassata prima di metterti a scrivere.
- Sperimenta varie tecniche. Esistono modi molto diversi di fare journaling. Se non te la senti di scrivere molto, puoi provare le liste oppure disegnare. Puoi anche alternare temi diversi nello stesso journal. Il journaling è una pratica del tutto privata, nessuno dovrà leggere il tuo diario, per cui sentiti assolutamente libera di metterti in gioco.
- Sforzati di cambiare prospettiva. Quando parliamo di noi o raccontiamo quello che ci accade, siamo portate naturalmente a scegliere una chiave di lettura condizionata dalle nostre convinzioni limitanti. Per fare in modo che il journaling sia davvero utile, prova a cambiare punto di vista, chiediti se puoi analizzare quella situazione da altre prospettive. Se può servire, scrivi di te in terza persona, come se la protagonista della narrazione non fossi tu ma un’altra donna. In questo modo riuscirai a guardarti da una distanza maggiore.
A volte per guardarsi dalla giusta distanza può essere utile uno sguardo esterno, che faccia da specchio neutrale: è proprio quello che fa un coach in un percorso di coaching. In Accademia della Felicità abbiamo creato un percorso di Life coaching snello nella forma e a un prezzo accessibile. Vieni a scoprire il nuovo servizio Coaching (Re)volution – Life.
Mi chiamo Francesca Zampone e sono una Coach delle relazioni.
Ti aiuto a ritrovare una forte identità personale e un equilibrio stabile.
Come lo faccio? Focalizzando l’attenzione su di te e aiutandoti a ripristinare una giusta scala di priorità. In poche parole, lavoriamo insieme per mettere te stessa al centro della tua vita.