Non è mai stato così complicato scrivere un Life Update. Ho veramente tante cose da dire, ma non ne vorrei dire troppe onestamente.
Tanto/Troppo.
Questo giugno è valso per 10. La mia parola dell’anno è SEMPLIFICARE e questo non è esattamente quello che ho vissuto in questi ultimi mesi. Giugno poi è stato l’apice.
Quindi inizio questo post con una cosa che ho visto ieri sera su Sky: 4 Hotel con Bruno Barbieri. L’albergatrice è giovane e il suo albergo diffuso è – cito – “tutta la sua vita”, piange quando ne parla, piange quando le fanno notare che qualcosa non va. La sua adesione con il progetto è totale, lei è il Progetto.
Mi ha colpito perché mi è successo (con meno lacrime) per tanti, tanti anni e lo vedo succedere a tante mie clienti. Questa iper identificazione con il successo non fa bene a nessuno: alla ragazza, al suo business, probabilmente anche a suo marito.
A giugno Rebecca durante un incontro di gruppo ha detto che si sentiva un po’ a disagio a dire quello che stava per dire perché era in un posto (Accademia della Felicità) dove la realizzazione professionale è fondamentale ed evidente, e le sembrava che dire: “Voglio l’amore e una vita tranquilla” fosse in antitesi con il mio punto di vista. Naturalmente non lo è.
Chiunque ha avuto a che fare con una persona al termine della sua vita sa che nessuno dice mai: “Eh se avessi lavorato di più/avuto più successo/fatto più esperienze”. Ma tutti pensano alle occasioni (Relazioni ed Esperienze) mancate, alle persone care, all’amore appunto.
Per cui Love Coach sì, ma in quanto Life Coach (e Career Coach e Business Coach), dico questo in un momento storico in cui il Coaching è ad un folle apice di critiche/attacchi vs la quantità di professionisti in azione. Ne scriverò di più a settembre, ma in questo momento mi sento solo di dire: aspettate aprile dell’anno prossimo prima di dare la professione per defunta o squalificata.
Questi picchi servono per distinguere i professionisti dai modaioli; io ne ho già vissuti un paio e le tecniche del Coaching sono oggettivamente molto buone e utili se ben applicate e utilizzando modelli di feedback equilibrati.
Per cui, colpo di scena, il Coaching no, non sparirà e sì, dipende da chi lo fa.
Tornando al mio Giugno:
- I Cure a Firenze (grande emozione);
- Monopoli con tanto cibo buonissimo e la Scuola delle Donne (si, continuo a non parlarne perché ogni volta che ci vediamo capita una magia, ma sono magie private) e la voglia di viverci più di un weekend perché provo una incredibile attrazione per quel posto;
- Una Ischia irragionevolmente gelida in un monastero affascinante;
- Il concerto di Calcutta.
E poi:
- Sto scrivendo un libro, per Rizzoli. La mia storia e le storie di Accademia della Felicità, ma soprattutto il mio metodo di Coaching per essere…felici? Non tristi? Sereni? Equilibrati? Pieni di benessere? Non “nella” vita, ma “nonostante” la vita.
- L’idea di lavorare anche a Londra non si capisce ancora se si è intensificata o è sfumata. All’estate il compito di fare chiarezza.
- Ho lasciato definitivamente e non senza pena e ponderata riflessione il progetto Top Coach Academy (lo scrivo con semplicità, ma non è semplice scriverlo).
- L’idea di un locale notturno c’è sempre ma è stata spostata ad una data da destinarsi.
È successa un’altra cosa in questo giugno, ma non intendo parlarne. Ci sono varie intensità di gioia e dolore nella vita di ognuno di noi; a giugno è successo qualcosa che ha reso ogni giornata un rollercoaster nella mia. Per motivi palesi e non, la situazione è molto dolorosa per me e preferisco non parlarne.
Il fatto che non ne parli non significa che non mi addolori, ma il contrario. E questo sull’argomento è tutto quello che dirò pubblicamente.
COSE CHE FANNO PIANGERE:
A volte un bel pianto è tutto quello che ci vuole. Ultimamente ho pianto:
- per Rocketman il bizzarro biopic sulla vita di Elton John;
- per Sorriso, il nuovo singolo di Calcutta
- per Juliet Naked e la sua colonna sonora
- tutte le volte che vedo The Good Doctor su Amazon Prime
Ci vediamo a settembre e se dovete leggere un libro questa estate che sia lui.
Francesca
Mi chiamo Francesca Zampone e sono una Coach delle relazioni.
Ti aiuto a ritrovare una forte identità personale e un equilibrio stabile.
Come lo faccio? Focalizzando l’attenzione su di te e aiutandoti a ripristinare una giusta scala di priorità. In poche parole, lavoriamo insieme per mettere te stessa al centro della tua vita.