(Scrivo poco e non a scadenze regolari, mi sforzo, ma proprio non riesco, speriamo che il 2015 porti più consistenza)
Novembre è il mio mese preferito.
E’ il mio mese preferito perchè passerei le giornate chiusa in casa a mangiare marron glacè guardando Scandal e uscendo di casa solo per beni di prima necessità quali thè ultrachic, oggetti di cartoleria dai prezzi improponibili e bagni di schiuma arancio e cannella, ah e le candele, possibilmente Occitane agli oli essenziali.
Vivrei in tuta, non andrei nemmeno dall’estetista e guarda quasi, quasi non mi laverei nemmeno i capelli, già che ci sono.
Invece devo lavorare.
Mi consola sapere che non sono sola, non sono sola nemmeno fra le colleghe più blasonate.
Qualche settimana fa in metropolitana ho incontrato per caso una collega di quelle importantissime, ci conosciamo perchè tanti anni fa eravamo alunne allo stesso corso.
Nel tempo ci siamo seguite da lontano e io me la immaginavo in qualche isola del mediterraneo a mangiare crudista, meditare, progettare nuovi programmi di coaching e scrivere libri.
Invece.
L’argomento della conversazione è stata la sua stanchezza perenne, il numero di ore che deve passare in aereo per stare dietro a tutto, i disturbi di salute che si stanno riaffacciando.
Insomma fra tutte e due avremo detto STANCA una ventina di volte e sono state solo 4 fermate di metropolitana.
In tutto questo il suo compagno – che lavora con lei – era tonico, ringiovanito, fresco come una rosa, sorridente.
“Lui sa dove mettere i paletti” mi ha detto lei “Io dopo tutto questo tempo ancora non riesco”.
Benvenuta amica mia…
Ma perchè noi donne ci facciamo questo?
Perchè ci riduciamo sempre così stanche e malate e sfatte?
Arrivata in ufficio ho tirato fuori l’agenda e delegato un pò di cose (alcune anche strategiche), poi ho barrato tre giornate (quando barro, barro: non ci sono per nessuno per almeno otto ore), poi ho fatto uno schema con tutte le attività da delegare anche a nuove persone nel 2015, poi ho messo a posto un pò di cartaccia.
Al momento sono stanca morta ovvio, sono successe un pò di cose in ADF, tutte belle, in ogni caso il risultato è una traghettazione al Natale con il lavoro triplicato.
Ma le tre giornate sono rimaste barrate e dal 15 dicembre vi stupirò con effetti speciali.
Ora vado da Galli (corso di Porta Romana) a prendere due marron glacè.
LECCORNIE
Un libro US di David Nicholls
I vecchi dischi di Siouxsie
La cioccolata calda di Biancolatte
I dolci autunnali di Pavé
Mi chiamo Francesca Zampone e sono una Coach delle relazioni.
Ti aiuto a ritrovare una forte identità personale e un equilibrio stabile.
Come lo faccio? Focalizzando l’attenzione su di te e aiutandoti a ripristinare una giusta scala di priorità. In poche parole, lavoriamo insieme per mettere te stessa al centro della tua vita.