Viviamo in un’epoca in cui siamo tutti ossessionati dal tempo, che è diventato un bene preziosissimo. Facciamo i salti mortali per cercare di guadagnarne, impariamo tecniche di riordino veloce e strategie di pianificazione. Deleghiamo ciò che possiamo, acquistiamo elettrodomestici che ci rendano la vita più semplice e veloce, programmiamo in ampio anticipo per incasellare ogni impegno a regola d’arte. Ma c’è un’azione salva-tempo che soprattutto noi donne non facciamo mai: decidere a cosa dire di no. Invece, acconsentiamo di continuo alle richieste degli altri, credendo di dover misurare così la nostra bontà d’animo. E non ci facciamo scrupoli a sacrificare il nostro tempo.
Quando diciamo di sì a un invito che vorremmo volentieri declinare, non siamo allineate con il nostro Io Autentico. Quando ci neghiamo il permesso di dire di no o lasciamo inascoltato un nostro desiderio solo per compiacere qualcun altro, non stiamo facendo una scelta per il nostro benessere. Dire di no è il primo modo di recuperare “spazio” e tempo per noi stesse. Spesso il motivo per cui non riusciamo a dire di no è mascherato da buone intenzioni: siamo preoccupate di ferire i sentimenti di chi ci sta di fronte. Il più delle volte, però, a muoverci è il bisogno inconsapevole di conformarci a una prassi, per passare inosservate. Il rifiuto, infatti, accende i riflettori su di noi e ci fa sentire al centro dell’attenzione. E noi non sappiamo gestire la sensazione di essere diverse, spaventate dagli effetti negativi che potrebbero scaturire dall’anteporre i nostri bisogni a quelli degli altri.
La verità, però, è un’altra: sacrificare i tuoi bisogni e i tuoi desideri in modo sistematico e prolungato nel tempo crea dentro di te come una scissione tra chi sei davvero e l’immagine di te plasmata dagli altri. Nel tentativo di calarti nel tuo ruolo sociale, assomigli sempre meno alla persona che sei. E, a lungo andare, finisci per confondere la tua immagine secolare con quella intima, e la situazione si complica oltre misura. Non solo non sai più chi sei ma la tua crisi di identità favorisce il meccanismo che l’ha generata. Compiacere le aspettative degli altri non viene più vissuto come una privazione ma diventa lo stato naturale delle cose. Così, continui a lamentare la mancanza di tempo per te e pretendi di farti bastare quei momenti di vita quotidiana in cui chiudi a chiave il mondo fuori. Come quando ti fai un bagno caldo o torni a casa a piedi. Quel tempo non è tempo donato alla tua autenticità, perché lo vivi col senso di colpa di chi l’ha rubato sottraendosi ai propri impegni.
Da oggi in avanti, ti chiedo di far caso a tutte le volte che dici un sì che in realtà voleva essere un no. Recupera la tua capacità di dire di no alle richieste che proprio non hai voglia di soddisfare. Ripeti a te stessa che ogni volta che dici un sì “a fin di bene”, stai in realtà dicendo no a te stessa e alla vita che vuoi costruire per te. È un allenamento da fare giorno dopo giorno. All’inizio sarai tentata dal planning compulsivo e ti sentirai dispiaciuta all’idea di aver deluso le aspettative altrui. Tuttavia, dopo un po’, ti renderai conto di avere una corazza più spessa. Che non vuol dire che sarai diventata una persona insensibile o priva di empatia, bensì che avrai acquisito la capacità di delimitare i tuoi confini. La conseguenza, positiva e inaspettata, sarà che gli altri se ne accorgeranno e ci penseranno due volte prima di avanzare le loro richieste.
Il tuo compito è assumerti la responsabilità dei tuoi bisogni e di come vuoi vivere la tua vita. E non deve essere una tua preoccupazione come questo fatto di prenderti cura di te fa sentire il tuo prossimo. Può avvenire che la rivendicazione dei tuoi spazi e dei tuoi tempi risvegli negli altri la coscienza della loro libertà limitata e della mancanza di nutrimento del loro Io. Questa consapevolezza mette l’altro in allarme e si tramuta in frustrazione, che sarà riversata su di te nel tentativo di farti sentire in colpa. Quando scegli di dire di no, scaccia il senso di colpa e cerca di goderti la sensazione di appagamento che provi tutte le volte che fai la cosa giusta per te.
Tieni bene a mente che, quando dici di no, stai liberando tempo e, ancor di più, una dimensione emotiva che ti serve per pensare, riflettere, sognare, meditare, fare valutazioni. Il tempo per te serve per rigenerarti. Perché se non stai bene tu, come potrai essere d’aiuto a tutte le persone che non vuoi scontentare? Quindi, parti sempre da te, da cosa ti rende felice. Per quanto possa sembrarti cinico o egoista, il tuo primo obbligo morale è occuparti della tua felicità, non di quella degli altri. Quando avrai imparato a metterti al centro, aiutare gli altri e impiegare il tuo tempo per compiere gesti amichevoli nei loro confronti non sarà più la risposta a una richiesta che non hai il coraggio di rifiutare, ma sarà una scelta consapevole e, proprio per questo, del tutto autentica.
Mi chiamo Francesca Zampone e sono una Coach delle relazioni.
Ti aiuto a ritrovare una forte identità personale e un equilibrio stabile.
Come lo faccio? Focalizzando l’attenzione su di te e aiutandoti a ripristinare una giusta scala di priorità. In poche parole, lavoriamo insieme per mettere te stessa al centro della tua vita.