Ho chiuso il blog per molti mesi ed ho tenuto il sito offline, essenzialmente perché nella mia vita personale e professionale stava accadendo uno tsunami pratico ed emotivo che non andava assolutamente raccontato, ma che in qualche modo sarebbe stato evidente dalle mie parole.
Questo tsunami non è ancora terminato del tutto (auspichiamo vivamente nella fine dell’ AD 2017), ma adesso io mi sento meglio e so che se ne dovessi parlare sarebbe in un modo corretto e centrato, non emotivo e non esagerato, modalità che mi viene (come viene a tutti, temo) quando mi sento confusa e sconfitta.
Confusa e sconfitta mi sono sentita per tutta l’estate (qualcuno sa il perché, meno di qualcuno sa il vero perché, uno spero che sappia l’ESATTO perché) per le mie vicende professionali in ADF, ovviamente, ma anche perché sono entrata nel secondo anno di lutto per mia mamma.
Il secondo anno è l’inizio del peggio, non sei più nel dolore ottundente dei primi mesi, ma sai che non le parlerai mai più se non nella tua testa (o ad alta voce, a volte, quando sono sola) e soprattutto inizi a macinare ricordi sepolti, elaborazioni dei primissimi anni di vita, scambi, litigate e tantissimo senso di colpa.
Per discrezione e perché sono fatta così e perché anche gli amici migliori, diciamolo, non hanno sempre voglia di sentirsele raccontare le brutture della vita altrui, tutto questo lo ho solo macinato interiormente e mi ha fatto molto male.
Quando sto male reagisco in molti modi (ad esempio questa estate i drink del Gorille e del bar dell’Hotel De La Gare hanno contribuito molto al mio benessere), ma il mio preferito è studiare. Così questa estate ho fatto un sacco di corsi ed ho imparato un sacco di cose e ho scritto un sacco di corsi di cui ero entusiasta.
Questi corsi li ho lanciati in ADF in settembre e hanno venduto 0, cioè il nulla più assoluto, qualcosa che non succedeva neanche nel 2011.
Non ci sono rimasta bene. No. Anche perché tutto il resto andava e va benissimo, esattamente come da programma.
Solo i miei corsi non sono andati, si sarà vista la tristezza e lo scoramento della formatrice?
Comunque aldilà dello scorno personale mi sono detta “Ok ADF è riconosciuta ormai per altro, continuerò a gestirla e a fare del mio meglio”.
Peccato che non mi basta, non sono assolutamente fatta per un ragionamento di questo tipo, non dopo tutti questi anni di sforzi e di coaching, quindi il mio fisico ha iniziato a darmi i suoi selvaggi e maldestri segnali.
Un giorno in cui tutta la metà destra del mio corpo era bloccata da una contrattura muscolare mi sono fatta una domanda (che faccio spesso ai miei clienti):
“Se i soldi non fossero un problema, se il lavoro fosse un passatempo cosa faresti?”
La risposta A è stata: Apro una libreria tutta al femminile come quelle dei romanzi rosa della Newton Compton.
La risposta B è stata: ALL YOU NEED IS A LOVE COACH!
E così mi sono riconnessa al primo motivo per cui ho scelto di fare questo lavoro: aiutare tutte le donne del mondo a smetterla di soffrire per amore e prendere in mano la loro vita.
Ho già programmato tanti post su questo argomento fino alla fine dell’anno, cercherò anche di fare almeno un post alla settimana dove vi parlo di me e delle cose che faccio.
C’è anche un corso gratuito e insomma…Here we go!
Spero che vi piaccia e che si capisca (che si capisca che è questo quello che voglio, dico).
Francesca/(All You Need Is) A Love Coach

Mi chiamo Francesca Zampone e sono una Coach delle relazioni.
Ti aiuto a ritrovare una forte identità personale e un equilibrio stabile.
Come lo faccio? Focalizzando l’attenzione su di te e aiutandoti a ripristinare una giusta scala di priorità. In poche parole, lavoriamo insieme per mettere te stessa al centro della tua vita.