Rabbia positiva e rabbia tossica
La rabbia è considerata un’emozione negativa, da demonizzare, una di quelle che sarebbe meglio non provare e sulla quale ci viene spesso detto di lavorare. Eppure, la rabbia in sé è un’emozione neutra, che fotografa un momento, uno stato d’animo, una richiesta profonda del nostro Io Autentico. Quando siamo arrabbiate, non filtriamo i nostri pensieri attraverso la mente razionale, siamo in grado di tirare fuori malesseri che altrimenti resterebbero sepolti dentro di noi. Il più delle volte, la rabbia è generata da un senso di ingiustizia. Quando proviamo rabbia, riusciamo a focalizzare cosa ci sembra ingiusto, cosa ci infastidisce, cosa riteniamo intollerabile. E, una volta che ne diventiamo consapevoli, possiamo affrontare questi aspetti della nostra vita e cercare una soluzione al conflitto. Tuttavia, quando è un’emozione che sperimentiamo abitualmente, in modo costante e totalizzante, la rabbia perde ogni utilità per la nostra crescita. Diventa un atteggiamento ricorrente, quasi un modo di essere, e non è più in grado di mostrarci o insegnarci qualcosa su di noi.
La rabbia in un rapporto di coppia
Quando la rabbia si presenta in una relazione di coppia, può non essere negativa. Litigare, avere discussioni anche accese è normale. Più preoccupante è una situazione in cui ogni pretesto, anche insignificante, è l’occasione per scagliarsi con collera contro il partner. In questo caso, la rabbia nasconde motivazioni diverse, stratificate nel tempo, e si trasforma in un rancore sordo, pronto a esplodere alla minima inezia. È la classica situazione in cui si litiga perché, ad esempio, uno dei due ha dimenticato di comprare il pane. Nella discussione si tirano fuori risentimenti che dovrebbero essere vecchi, sepolti, risolti e ormai dimenticati. Così, l’episodio del pane diventa l’occasione che porta a galla il risentimento, la goccia che fa traboccare un vaso di malesseri colmo fino al bordo.
Se sei una di quelle donne che ritengono che la rabbia sia un’emozione negativa, che non va espressa, probabilmente hai difficoltà ad affrontare di petto le situazioni. È un atteggiamento che prepara il terreno perché i risentimenti si radichino, trasformandosi in rancore. Il rancore, a sua volta, ribolle lentamente, pronto a esplodere, con un’opportuna sollecitazione esterna, in modo del tutto fuori luogo e senza controllo.
Il rimorso come indicatore di una rabbia tossica
Come possiamo capire se la nostra rabbia è motivata e “sana” o se è frutto di un rancore che ha lavorato dentro di noi nel tempo? L’indicatore a cui fare riferimento è il rimorso. Se ti penti dopo aver fatto una scenata, allora forse, più che di un’emozione momentanea, si tratta di un comportamento consolidato, innescato da un espediente occasionale. Quando provi rimorso, vuol dire che c’è un problema che va affrontato. Quindi, se ti rammarichi per il tuo comportamento e ti penti di essere sbottata, questo ti dà un chiaro segnale del fatto che hai esagerato, che le cause di quella rabbia emersa in modo così irruente sono più profonde e vanno indagate con attenzione. Se non lo fai, il rischio è di trovare una valvola di sfogo alternativa per una sofferenza che non riesci a tirare fuori. Potresti, ad esempio, buttarti sull’alcol o sul cibo, in un meccanismo di compensazione che è distruttivo innanzi tutto per te stessa.
Come si reagisce alla rabbia nelle relazioni
Le relazioni di coppia si ballano in due, non c’è una persona che scende in pista e l’altra che resta a guardare in disparte. Ecco perché è necessario risolvere i conflitti all’interno di quella danza. La rabbia, anche quando è una collera cattiva, non è mai un’emozione di cui dovresti vergognarti. La situazione può diventare più difficile quando uno dei due fa sentire in colpa l’altro per il fatto di essere troppo aggressivo e collerico. Mi riferisco al cosiddetto atteggiamento passivo-aggressivo, messo in atto in modo subdolo nei confronti del partner che tende a manifestare apertamente la rabbia. Quando nella tua coppia ci sono episodi di rabbia, da parte tua o dell’altra persona, come vengono affrontati? Tu e il tuo partner lavorate insieme per risolverli? Ne discutete? Oppure fate finta che quella rabbia sia un segnale privo di importanza? Sono elementi essenziali per comprendere lo stato di salute della tua relazione e per sapere se tu e il tuo compagno state camminando l’uno di fianco all’altro nella stessa direzione.
I due tipi di rabbia nel rapporto di coppia
In linea generale, ci sono due tipi di rabbia in un rapporto di coppia:
- Nel primo caso, non ci sentiamo comprese, come se l’altra persona mancasse della sensibilità per capire perché qualcosa ci dà fastidio o ci fa arrabbiare.
- Nel secondo caso, c’è un avvenimento esterno che pesa sul rapporto, come quando siamo deluse per non aver ottenuto un lavoro a cui tenevamo e riversiamo la nostra frustrazione sul partner.
Se la rabbia all’interno della nostra relazione di coppia dipende dal fatto che non ci sentiamo comprese dal nostro partner, è una questione comprensibile e anche di facile soluzione. Basta spiegare, far capire la nostra posizione, parlare apertamente dei nostri sentimenti. Il modo in cui l’altro risponde alle nostre richieste, ci fornirà elementi preziosi sulla nostra relazione. Se nel rapporto ci sono amore, complicità e desiderio di andare avanti, la rabbia svanirà così come è venuta. Ma se una persona va in collera perché le cose non sono andate come voleva e se la prende col partner, chiudendosi al confronto con lui, la rabbia può essere un meccanismo difensivo molto più ostico da sradicare. Proiettare la nostra rabbia su un’altra persona non fa bene né a noi né al nostro rapporto di coppia.
Se riesci a usare la rabbia e il disaccordo come una bussola per comprendere su quali aspetti del rapporto c’è bisogno di lavorare, puoi capire se la persona che ti trovi di fronte è giusta per te. Devi essere capace di amare una persona ed essere, allo stesso tempo, arrabbiata con lei per percepire appieno quanto è forte il legame che vi unisce.
Mi chiamo Francesca Zampone e sono una Coach delle relazioni.
Ti aiuto a ritrovare una forte identità personale e un equilibrio stabile.
Come lo faccio? Focalizzando l’attenzione su di te e aiutandoti a ripristinare una giusta scala di priorità. In poche parole, lavoriamo insieme per mettere te stessa al centro della tua vita.