Quante volte guardi la tua vita e il mondo intorno a te e pensi: “questo film mi sembra di averlo già visto”? E ti domandi: perché sono di nuovo a questo punto? Perché sto tornando indietro? Magari ti ritrovi in una stessa situazione: è cambiata la persona ma le dinamiche sono sempre le stesse. Eppure avresti giurato di aver imparato la lezione, ti eri ripromessa di non finire più in una situazione di questo tipo.
Siamo convinte che le persone si muovano in un’unica direzione: in avanti. Siccome tendiamo a migliorare le nostre vite, dovremmo sempre procedere in direzione di una salute migliore, di una soddisfazione personale più grande, di un amore più solido. Ma non esistono percorsi così lineari. Crescere come persone implica un continuo movimento di andata e ritorno, su di una traiettoria costantemente irregolare.
Attraversare l’oscurità e tendere alla luce
Potremmo immaginare il percorso di crescita personale come una strada che tende verso la luce, in cui però bisogna attraversare delle zone di buio totale. Così, può succedere che, mentre stai camminando seguendo la luce, una delle tue debolezze bussi alla tua porta. E quando accade, ti ritrovi di nuovo sprofondata nell’oscurità. In questa condizione di assenza di luce, in cui tutto sembra ridursi in polvere e detriti, e tu ti senti a pezzi, non vedi il passo successivo da fare, perché il buio oscura la nitidezza del percorso. Ma in fondo lo sai – e lo sai proprio perché ci sei già passata – che si tratta solo di una fase, che presto, nelle tenebre in cui sei immersa, si aprirà una breccia luminosa. Lo facciamo sempre: ci muoviamo nelle due dimensioni di luce e oscurità, passando dall’una all’altra e viceversa.
Fidarsi del percorso
Anche quando le prove sembrano dare ragione all’idea secondo cui siamo tornate indietro, dobbiamo fare un atto di fede. Dobbiamo essere disposte a credere che rivedremo la luce, che usciremo dalla condizione in cui ci troviamo, che è una fase di transizione. L’atto di fede è necessario perché, quando siamo offuscate dall’oscurità, richiamare alla memoria l’esperienza passata serve a poco, anzi, potrebbe addirittura essere deleterio e avvalorare ancora di più l’auto-svalutazione. Potremmo pensare: “mi è già successo, devo essere proprio stupida per trovarmi di nuovo in questa situazione”. Invece, anche quando ci sembra di essere tornate indietro, dobbiamo essere disposte a credere che stiamo andando verso la luce. E sai perché? Perché quando guardiamo alla nostra condizione, non pensiamo: “ok, sono di nuovo qui, mi devo rassegnare, non cambierò mai”, ma pensiamo: “questo film mi sembra di averlo già visto”. E ci domandiamo: perché sono di nuovo a questo punto? Perché sto tornando indietro?
Muoversi in una spirale
L’oscurità vince solo se ci abituiamo a essa, solo se restiamo imbrigliate nelle sue illusioni. Ma noi ci ribelliamo, protestiamo, obiettiamo, ci disperiamo, non accettiamo di restare immerse in quello stato di dolore e frustrazione. A un certo punto, ci muoviamo. Solo che non ci muoviamo in linea retta, assumiamo un’andatura a zigzag, o circolare. Ciò che è certo è che non puoi tornare indietro perché non puoi cancellare le esperienze fatte. La crescita personale può essere paragonata a una spirale. Sin da quando nasciamo, percorriamo la spirale verso l’alto, crescendo e acquisendo più conoscenza, più esperienza e più consapevolezza. A ogni curva della spirale sperimentiamo uno stato di benessere o di malessere, andiamo cioè dalla luce all’ombra. A volte staremo bene, altre volte male ma è impossibile che restiamo esattamente nello stesso punto o che torniamo indietro in un punto in cui siamo già state.
Le risorse a cui attingere
Ogni volta che nella tua esistenza ti trovi di nuovo in una zona d’ombra, non lasciarti sorprendere. Quando ti sembra che stai tornando indietro, ricordati che sei già stata qui prima e, proprio per questo, che sai bene cosa fare. Sai come uscire da qui e proseguire verso la luce. Non hai bisogno di vedere la strada perché la conosci, avendola già percorsa prima. Ipotizziamo che tu sia sempre stata una persona ansiosa. A un certo punto della tua vita, nei vari percorsi che hai fatto, hai acquisito degli strumenti che ti hanno aiutata a gestire l’ansia. E così sei andata avanti riuscendo a gestire il problema. Poi, però, qualcosa è cambiato, ti è successo un evento che ha scatenato in te un forte “ritorno” di quell’ansia che pensavi di aver superato. Ti sembra di essere tornata indietro. Ma non è così, perché questa volta hai gli strumenti che ti servono, hai il tesoro dell’esperienza, hai una conoscenza che prima non avevi.
La strada dell’amore
La strada da seguire per andare verso la luce è quella dell’amore. So che può sembrare naïf, ma l’amore è un sentimento che si declina in svariati ambiti. L’amore per i tuoi figli, per i tuoi vicini, per le persone con cui non sei d’accordo o che non capisci, l’amore per te stessa. L’amore è l’unico faro che può guidarti. Perché, quando sei nell’ombra, l’emozione che senti più forte è la paura. Ma ascoltare il richiamo della paura non ti fa andare avanti, ti fa solo girare in tondo. Ascoltare le tue paure è importante perché esse ti forniscono informazioni utili ma non ti indicano come vivere una vita soddisfacente. Per questo motivo, la paura non è mai una buona guida. Invece, l’amore ti porterà lungo una strada che non sarà lineare, ma è l’unica che ti farà proseguire lungo la tua spirale di crescita.
Mi chiamo Francesca Zampone e sono una Coach delle relazioni.
Ti aiuto a ritrovare una forte identità personale e un equilibrio stabile.
Come lo faccio? Focalizzando l’attenzione su di te e aiutandoti a ripristinare una giusta scala di priorità. In poche parole, lavoriamo insieme per mettere te stessa al centro della tua vita.