La Sindrome della barbona è la paura irrazionale di finire la vita sotto un ponte, in solitudine e abbandonate da tutti. Da cosa deriva? Tutte noi abbiamo delle memorie d’infanzia o di adolescenza legate a figure di clochard che vivevano per strada. Spesso erano personaggi che facevano parte della storia del posto da cui veniamo. Si trattava per lo più di persone anziane, vestite di cenci, che andavano in giro con enormi buste della spesa consunte e polverose, in cui tenevano custodita tutta la loro vita. Le immagini di quelle persone sole e indigenti, oltre a essere rimaste impresse nella nostra memoria, hanno sviluppato delle paure irrazionali nel nostro inconscio, rispetto all’idea di diventare povere e di morire per strada dimenticate da tutti.
Quando ci troviamo ad affrontare problemi finanziari, viviamo dei momenti di cambiamento che possono avere conseguenze profonde e importanti, tanto che potremmo ritrovarci disorientate, al punto da non riconoscere noi stesse. Immagina due estremi: da un lato perdi la casa in seguito a un disastro naturale, dall’altro vinci alla lotteria. In entrambi i casi, la tua identità viene messa in dubbio: inizi un processo di scollamento da te stessa. Lo stesso avviene anche quando devi ridimensionare drasticamente il tuo stile di vita. Ti sembra di non sapere più chi sei, di non riconoscerti nei valori che ti rappresentavano. E proprio mentre sei smarrita, mentre ti senti vulnerabile, compare lei, lo spettro che ha sempre abitato le tue paure: la tua barbona interiore. La barbona ti priva dei successi, dei soldi, della tua pace mentale.
Nel 2006 l’assicurazione Allianz stilò un rapporto sulle paure finanziarie delle donne. Emerse che il 90% delle donne ha paura di non avere abbastanza soldi e teme di morire indigente. Il dato interessante è che il campione intervistato dalla Allianz era costituito non solo da donne con un lavoro precario o mediamente retribuito, bensì da donne obiettivamente di successo come Oprah Winfrey o Jane Fonda. La Sindrome della barbona è democratica, non risparmia nessuna di noi. La paura di finire sole e senza il becco di un quattrino poggia su fondamenta traballanti ma concrete: lo sa bene chi di noi ha perso tutto nella crisi economica del 2008.
La Sindrome della barbona può, allora, manifestarsi in due modi: o ci fa sperperare perché non vogliamo arrenderci all’evidenza che è il caso di tirare la cinghia oppure, al contrario, ci fa diventare taccagne e accumulatrici. Ci sono donne che si negano qualunque piacere nel tentativo di mettere da parte soldi per i tempi di magra, mentre altre fanno scorta di prodotti in offerta per ogni eventualità. In entrambi i casi, i comportamenti che mettiamo in atto non riescono ad aumentare la nostra serenità. Ciò dipende dal fatto che questo tipo di reazione non è legato a una reale paura del futuro.
La barbona dentro di noi si nutre di altre insicurezze, della sensazione di non esserci meritate ciò che abbiamo, la casa, la famiglia, il successo, i soldi. Così, senza dar valore alle nostre competenze, ai traguardi raggiunti, alle lezioni di vita apprese a nostre spese, crediamo che sia stato tutto determinato da un colpo di fortuna, quando ci siamo trovate nel posto giusto al momento giusto. A una prima analisi potrebbe sembrare un atteggiamento umile ma, in realtà, è molto pericoloso: se non ci riconosciamo dei meriti per ciò che siamo riuscite a ottenere e pensiamo che la fortuna sia la chiave determinante, allora diventiamo facili prede della paura. Pensiamo cioè che, così come la fortuna ci ha dato, allo stesso modo può toglierci tutto da un momento all’altro. Ecco perché una volta che raggiungiamo un obiettivo che ci sta a cuore, non riusciamo a godercelo per la paura di perdere tutto.
Come puoi fare per liberarti della Sindrome della barbona? Con uno sguardo il più possibile oggettivo sulla tua vita, sui traguardi raggiunti. Scoprirai che nessuno ti ha regalato nulla. Com’è possibile che una donna piena di risorse come te possa restare senza soldi e finire la sua vita per strada? Visualizza quest’immagine la prossima volta che sarai assalita dalla paura della povertà. E poi scoppia a ridere. Perché una donna come te senza dubbio saprà trovare il modo migliore di prendersi cura di sé e, se necessario, di ricostruirsi una nuova identità basata su valori diversi.
Mi chiamo Francesca Zampone e sono una Coach delle relazioni.
Ti aiuto a ritrovare una forte identità personale e un equilibrio stabile.
Come lo faccio? Focalizzando l’attenzione su di te e aiutandoti a ripristinare una giusta scala di priorità. In poche parole, lavoriamo insieme per mettere te stessa al centro della tua vita.