Qualche settimana fa con le partecipanti al gruppo del Mentoring Club ci siamo sfidate in un periodo di shopping ban: abbiamo deciso, cioè, che per un mese avremmo evitato tutti gli acquisti non necessari. In pratica, via libera alla spesa alimentare e ai prodotti di cui avevamo effettivo bisogno ma erano vietati gli acquisti personali considerati superflui. È stata dura? All’inizio sì. Per me il sacrificio più grande è stato dover rinunciare ad acquistare libri e prodotti beauty.
Poi, però, già dopo la prima settimana, mi sono resa conto di due aspetti importanti:
- Acquisto sempre più libri di quelli che riesco a leggere, quindi lo shopping ban è stato l’occasione per smaltire un po’ di arretrati.
- Ciò che amo di più nel comprare creme corpo e affini non è l’acquisto in sé ma l’esperienza di annusare, provare, scoprire. E questo posso farlo andando nel mio store preferito, senza dover per forza acquistare.
Quindi lo shopping ban mi è stato utile ad aumentare la consapevolezza rispetto alle mie abitudini di acquisto.
Come sono cambiati i consumi durante il lockdown
Leggevo di recente un articolo che parlava di come sono cambiati negli Stati Uniti i consumi durante il lockdown. Come c’era da aspettarsi, sono calate le vendite nei negozi fisici, mentre sono aumentati in modo esponenziale gli acquisti online. Il dato più interessante, però, è stato riscontrare cosa le persone hanno acquistato. Le uscite maggiori sono state impiegate ovviamente per i prodotti alimentari (e tanta, troppa carta igienica). Oltre a questo dato, del tutto prevedibile, ce n’è stato un altro sorprendente: lo shopping online di beni considerati non essenziali ha avuto un’impennata inattesa. Soprattutto le donne si sono date a spese pazze in un momento in cui la situazione economica invitava tutti alla cautela.
Perché noi donne compriamo ciò che non ci serve?
Cosa spinge le donne ad acquistare oggetti e beni non necessari?
Le donne acquistano soprattutto quando sono stressate, annoiate, tristi. È facile cadere nella tentazione di acquistare “approfittando” di super offerte dei brand preferiti — e quasi certamente si tratterà di abiti e accessori che resteranno chiusi in fondo a un armadio.
Lo shopping online è disponibile a ogni ora e per comprare basta un click — soprattutto se si soffre d’insonnia è più facile cedere all’acquisto voluttuario.
Quali sono gli aspetti che influenzano i nostri acquisti e il modo in cui compriamo?
Escludendo i casi disfunzionali, a influenzare il modo in cui le donne fanno acquisti contribuiscono in particolare 2 fattori:
- Il fattore impulsivo. L’acquisto d’impulso è il più comune ed è anche il tipo di acquisto che ci fa pentire di una spesa fatta senza riflettere troppo. Conosci la sensazione: vedi un oggetto e improvvisamente senti di averne disperatamente bisogno. Certo, il marketing gioca proprio sul bisogno indotto, facendoti vedere quanto sarai più felice dopo aver acquistato un determinato prodotto. Il modo per limitare la portata dell’acquisto impulsivo è darsi tempo. Se dopo ventiquattr’ore avrai ancora “bisogno” di quell’oggetto, allora potrai darti il permesso di acquistarlo. Ma c’è la possibilità che tu ti dimentichi persino della sua esistenza.
- Il fattore emotivo. Le emozioni giocano un ruolo principe nelle nostre decisioni di acquisto. L’acquisto emotivo è diverso dall’acquisto impulsivo perché si ripete in presenza della stessa emozione. Se, ad esempio, tendi a comprare tutte le volte che ti seti triste, puoi correre ai ripari. In che modo? Riconoscendo l’emozione e il meccanismo che innesca, in modo che la prossima volta che ti succederà di essere triste, non sarà più l’emozione a guidare i tuoi comportamenti (e il portafogli sarà salvo).
Scegli l’acquisto alternativo a favore di un obiettivo più importante
Anche se non ne sei consapevole, un acquisto — emotivo o impulsivo che sia — toglie denaro a un obiettivo di investimento più grande e che per te può avere un valore maggiore. Spesso non riesci a risparmiare per un obiettivo che ti sta a cuore perché spendi cifre anche molto piccole in acquisti inutili e superflui. Quando non è possibile resistere all’acquisto emotivo o impulsivo, per limitare i danni puoi ragionare in termini di alternative. Ossia: c’è un oggetto che può sostituire quello che stai per comprare, che magari abbia un costo minore? Per motivarti all’acquisto alternativo, chiediti in quale obiettivo soddisfacente per la tua vita puoi investire i soldi che risparmieresti così facendo. Se riesci a fare questo shift di pensiero verso un obiettivo che per te sia più importante del piacere immediato di possedere un nuovo oggetto, la tua decisione di acquisto sarà più consapevole e intenzionale.
Le domande da farti prima di fare un acquisto non necessario
Ogni volta che stai per cedere al desiderio di acquistare un oggetto di cui forse non hai bisogno, prova a farti queste domande:
- Come ti senti? Annoiata, stanca, triste, stressata, felice…
- Quand’è stata la prima volta che hai deciso di prendere in considerazione quell’acquisto? Il giorno stesso, un anno, un mese o una settimana prima…
- Possiedi già qualcosa di simile? Se sì, è ancora in buone condizioni?
- Questo acquisto sottrarrà soldi a un acquisto più costoso ma per te più importante? Magari aumenterà il debito della tua carta di credito o ti impedirà di tenere dei soldi da parte.
- Se chiedessi un consiglio a un’amica oculata nelle spese, cosa ti direbbe?
In base alle risposte, saprai certamente capire se quell’acquisto è necessario o meno. Poi potrai decidere di procedere in ogni caso ma almeno sarà un acquisto consapevole.
Se il tuo problema è la relazione con i soldi, ho il corso online perfetto per te: utile e con un costo piccolissimo!
Mi chiamo Francesca Zampone e sono una Coach delle relazioni.
Ti aiuto a ritrovare una forte identità personale e un equilibrio stabile.
Come lo faccio? Focalizzando l’attenzione su di te e aiutandoti a ripristinare una giusta scala di priorità. In poche parole, lavoriamo insieme per mettere te stessa al centro della tua vita.