Concedersi di riposare per stabilire obiettivi efficaci

Di solito, a ogni inizio di un nuovo anno, proliferano post online e articoli su riviste cartacee che ci invitano a stabilire i nostri obiettivi per l’anno appena iniziato. Così, ogni volta, anche tu ti fai prendere dalla smania dei buoni propositi, inauguri un taccuino nuovo di zecca o provi una nuova app sullo smartphone. Puntualmente, però, ti scoraggi abbastanza presto. Prima ancora di definire i tuoi obiettivi, ti incarti sulle parole. Ad esempio, non sai se dovresti scrivere “io desidero”, “voglio”, “determino” o usare un altro verbo che magari potrebbe essere più efficace. E mentre valuti le diverse opzioni, ti sei già stancata di tutte queste elucubrazioni. Conclusione: che fine fanno i tuoi obiettivi? Il più delle volte rimandati all’anno successivo.

E se per una volta ti dessi il permesso di non essere perfetta? Prova a buttar giù le parole che ti vengono in mente, a focalizzarti sui tuoi reali desideri, senza badare alla forma. Tutto ciò che leggi sui siti e sulle riviste è vero: gli obiettivi vanno formulati in un certo modo, per amplificare la loro efficacia e soprattutto la tua capacità di portarli a termine sul lungo periodo. Ma quando sei affaticata dalla vita di tutti i giorni, fai una scelta: scegli la sostanza a scapito della forma. Ossia, piuttosto che rinunciare ai tuoi obiettivi perché non ti sembrano formulati nel modo corretto, concentrati su cosa vuoi per la tua vita e scrivi i tuoi desideri. È importante che tu non ti faccia vincere dalla stanchezza.

Se ti chiedessi cosa significa per te riposare, quale sarebbe la tua risposta? Nella mia esperienza di coach ho potuto constatare come il concetto di riposo sia notevolmente differente per gli uomini e per le donne. Per gli uomini è legato al concetto di piacere, quindi rappresenta il tempo dedicato ad attività appaganti e rilassanti. Per le donne, invece, il riposo non è contemplato nella quotidianità perché è qualcosa che richiede tempo e va conquistato. Le donne associano il riposo alla vacanza. Questo significa che per provare la sensazione di essere riposate necessitano di un periodo di almeno 3 settimane in una località specifica, con un budget dedicato a tale esperienza. Considerano, cioè, il riposo come un lusso che non possono permettersi.

Potrei scommettere che anche tu fai parte del club delle “stacanoviste senza relax”, ecco perché ti invito a recuperare un nuovo e più attuabile concetto di riposo. Riposarsi può essere:

  • Darsi il permesso di essere stanche, senza giudizio, e fermarsi durante la giornata.
  • Riattivare le proprie energie psico-fisiche attraverso attività ludiche, che non hanno un fine “produttivo”, ma che sono un toccasana per il benessere personale.
  • Concedersi di procedere alla propria andatura, anche quando si ha un milione di cose da fare.
  • Dedicare tutti i giorni un momento in cui dare priorità a qualcosa che si ama, senza sentirsi in colpa per questo.

Queste sono solo delle possibili definizioni. Qual è la tua? Come pensi di poterti prendere cura di te? Perché, in fin dei conti, è sempre e solo di questo che si tratta: nutrire abbastanza amore per te stessa da permetterti di rivendicare tutto ciò che desideri.

Sospendi il giudizio su di te. Se desideri un massaggio che sciolga la tensione del collo, non sei pigra. Se hai bisogno di spazio e tempo per te stessa, non sei egoista. Se ti mostri al mondo nella tua imperfezione, non sei vulnerabile. Se ti fermi a riposare, non sei debole. Riposare è il modo che usa il nostro corpo per rigenerare le proprie cellule e ritrovare l’energia necessaria per continuare a muoversi, a creare, ad amare, a fare. Se ti concedi di riposare, la tua vita, il tuo lavoro e le tue relazioni ne beneficeranno. Quando impari a esprimere i tuoi bisogni, diventi più forte. Accetta il fatto di essere umana, non temere il giudizio degli altri e smetti di essere il primo, intransigente, giudice di te stessa.

Immagina di essere una bambina e, quindi, di non avere ben chiaro ciò di cui hai bisogno per star bene. Forse passeresti le giornate a giocare e a mangiare patatine fritte. Dovrebbe subentrare un adulto per darti delle regole: assicurarsi che tu vada a scuola, faccia i compiti, mangi abbastanza verdure, schiacci un pisolino e ti lavi i denti prima di andare a dormire. Ma il compito di un genitore non è solo quello di far rispettare le regole, bensì di prendersi cura dei figli con affetto e benevolenza. Diventa la madre di quella bambina: non è necessario che tu chieda a qualcun altro ciò che è meglio per te, perché il tuo corpo e il tuo intuito sapranno guidarti, a patto che tu sia pronta ad ascoltare.

Spesso abbiamo un’idea molto chiara di come dovrebbe essere la nostra vita e non siamo disposte a ritrattare e a rivedere i nostri piani, soprattutto quando pensiamo che una qualunque deviazione potrebbe rallentarci. Ma se cambiamo approccio e manteniamo una struttura elastica e non rigida, saremo in grado di accogliere le informazioni che arrivano dalla saggezza della nostra vita. In questa struttura trovano spazio gli obiettivi a lungo termine, quelli che hai rinunciato a definire a inizio anno perché erano troppo complicati da formulare. In quello spazio, i tuoi obiettivi possono crescere, trasformarsi, prendere altre forme. In quella struttura puoi trovare il tempo per il riposo e bilanciare le tue attività quotidiane in modo che siano sempre in equilibrio. Come si fa a creare quel tipo di elasticità? Mollando zavorre, rivedendo le priorità, ripensando ai propri valori. E concedendosi un sano riposo mentale tutte le volte che serve.

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